La Juve ricorda il Boxing Day: "Cristiano Ronaldo l'uomo copertina"

A Bergamo nel 2018 contro l'Atalanta, il portoghese risultò decisivo nel 2-2 del 26 dicembre. Nel giorno di Santo Stefano sono 8 le gare disputate nella storia dei bianconeri
Prima panchina e poi gol del 2-2 a Bergamo© LAPRESSE
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TORINO - "Giocare a Santo Stefano, come fanno normalmente in Inghilterra, non è una situazione tipica del calcio italiano. Anche se un esperimento, o per meglio dire la ripresa di una consuetudine del passato, è stata fatta due campionati fa. E anche in quel caso, come per tanti altri giorni dell'anno, l'uomo copertina è stato Cristiano Ronaldo.Questo il comunicato del club bianconero per ricordare gli appuntamenti della storia con il Boxing Day. Si la Juve per ben 8 volte è scesa in campo il 26 dicembre, l'ultima a Bergamo nel 2018 con il portoghese come suo solito protagonista. Inizialmente in panchina CR7 ha modo di osservare i suoi compagni andare in vantaggio grazie a un autogol di Djimsiti, per poi crollare sulla riposta dei bergamaschi che con Zapata rovesciano il risultato segnando una rete per tempo. A questo punto Allegri getta nella contesa il numero 7 che non tradisce le aspettative: passano 13 minuti e su un calcio d'angolo trova subito lo spunto per la deviazione in porta che vale il 2-2.  Punteggio di una bella partita, che non ha nulla da invidiare a quelle che si giocano il 26 dicembre in Premier League.

I Boxing Day bianconeri 

Prima del 2018 la Juve aveva però giocato altri Boxing Day memorabili e il club ne ha voluti ricordare tre in particolare. Il primo è un 2-1 sul Mantova del 1971, ultima volta che i bianconeri sono scesi in campo a Torino nel giorni di Santo Stefano. Una gara decisa dalla doppietta nella ripresa di Pietro Anastasi che regala al pubblico del Comunale una grande gioia, in un finale da brividi reso eccittante dalla rete ospite di Nuti a 9 dalla fine. Il secondo è quello del 26 dicembre del 1965: una data da dimenticare per la Juve che va a Brescia e si perde nella nebbia subendo un inequivocabile 4-0, mentre un Santo Stefano a suo modo memorabile è quello del 1962. La Juve di Amaral affronta gli austriaci del Wiener Sportklub probabilmente per esorcizzare a tre anni di distanza l'amarissima eliminazione patita in Coppa dei Campioni. Dovrebbe essere un match amichevole, piacevole, senza tensioni, in realtà la gara ha molti momenti di acuto nervosismo, con interruzioni per rissa, espulsione di un giocatore ospite, coinvolgimento degli allenatori.


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