Juventus, quanti problemi per Pirlo

Dopo l'1-1 di ieri sera a Verona, il tecnico bresciano costretto a "tifare" Genoa oggi pomeriggio a San Siro, ma l'Inter può volare a +10 e in vista del ritorno degli ottavi di Champions (9 marzo), preoccupa l'infermeria piena. Ronaldo da solo non basta.
Juventus, quanti problemi per Pirlo© Getty Images
Andrea Ramazzotti
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INVIATO A VERONA - Il giorno dopo il passo falso di Verona, alla Juventus non resta che aspettare. Sia la partita dell'Inter di oggi pomeriggio sia (sopattutto) i recuperi dei tanti elementi indisponibili che in questo momento rendono complicato per Pirlo schierare una squadra capace di imporre il proprio gioco e di tenere il passo della capolista.

FORZA GRIFONE - Il tecnico di Brescia dovrà trascorrere la sua domenica sperando che i risultati delle altre gli diano una mano. Il campo "principale" per lui è il Meazza, dove spera che Ballardini confermi contro i nerazzurri l'ottimo momento del suo Genoa, ma non gli dispiacerebbe neppure che tra il Milan e la Roma uscisse il segno X. Lo stesso che auspica per le sfide del Napoli e dell'Atalanta. Alla fine della stagione mancano ancora 14 giornate di campionato (per la Juventus sono 15 visto che c'è anche il recupero contro il Napoli del 17 marzo) e fare calcoli è prematuro visto che ci sono in palio così tanti punti, ma l'obiettivo è non farsi né distanziare ulteriormente dall'Inter né ritrovarsi troppe squadra davanti. Perché a Torino un 2021-22 senza la Champions, e le decine di milioni di euro che arrivano dall'Uefa partecipando alla coppa più prestigiosa, neppure se lo immaginano.

RECUPERI - L'altro aspetto chiave è quello degli assenti: martedì contro lo Spezia allo Stadium tornerà Danilo, che ieri ha scontato la squalifica, e probabilmente ci sarà pure Morata, che si sta ristabilendo dal virus. Gli altri invece... Pirlo in questo momento delicato della stagione si trova costretto a rinunciare a due difensori fondamentali con Bonucci e Chiellini, all'unico centrocampista in grado di dare ordine alla manovra (Arthur), a una pedina chiave per creare pericoli estemporanei e uno contro uno difficili da arginare per gli avversari (Cuadrado) e al miglior giocatore della scorsa Serie A (Dybala). In queste condizioni non è difficile tanto schierare una formazione iniziale competitiva (quella c'era anche al Bentegodi), quanto imprimere una svolta al match con le sostituzioni. Ieri sera dalla panchina è entrato McKennie per Ramsey, ma l'altra sostituzione è stata quella di Di Pardo per Chiesa. Se avesse potuto, il Maestro avrebbe sostituto anche Rabiot, uno dei peggiori, e Bernardeschi, ma soprattutto avrebbe dato più peso all'attacco arretrando Kulusevski su una fascia. Peccato che contro l'Hellas non fosse possibile visto che non aveva alternative, se non nove Under 23. Insomma, una panchina non da Juventus con la quale è difficile incidere.

FANTASMI CHAMPIONS - Prima del "dentro o fuori" del 9 marzo contro il Porto, la Signora ha in programma altri due match di campionato contro lo Spezia (martedì) e la Lazio (sabato). Certo non saranno due amichevoli dove trovare la migliore condizione in vista del match che "vale" una stagione contro i portoghesi, ma qualche "accorgimento" Pirlo dovrà prenderlo per non arrivare con la rosa stremata alla sfida più importante dell'anno. Una mano gliela darebbero i recuperi, ma a parte Danilo e Morata, gli altri non  sono tutti punti interrogativi. E i fantasmi dello scorso agosto, quando la Juventus fu eliminata agli ottavi nonostante fosse favorita contro il Lione, già da qualche giorno sono tornati ad aleggiare alla Continassa.


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