Suarez e l’esame di Perugia: i verbali e i contatti con Nedved e Agnelli

Pubblicato l’interrogatorio dell’attaccante uruguaiano con i pm: scopri tutti i dettagli
Suarez e l’esame di Perugia: i verbali e i contatti con Nedved e Agnelli© Ansa
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Continuano ad arrivare altri dettagli sull’esame farsa di Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia. “La professoressa Spina mi ha mandato la mail con l’allegato pdf e ha detto che dovevo studiarlo bene perché quel testo poteva essere chiesto all’esame - ha svelato La Repubblica riportando il verbale dell’interrogatorio al bomber uruguaiano, che poi ha confermato di aver avuto contatto con i dirigenti della Juve - Verso fine agosto, inizio settembre, ho ricevuto prima una chiamata da Nedved, poi da Paratici. Accordo sul contratto? No, all'inizio era soltanto per sapere se ero interessato alla trattativa. Dopo se n'è occupato il mio avvocato”.

Suarez: "Ecco cosa mi disse Paratici"

E alla domanda sul tesseramento della Juve da calciatore comunitario, ha risposto: “Non ricordo quando l’ho saputo. Ma Paratici mi disse che mi avevano contattato perché pensavano che avessi il passaporto italiano come mia moglie. Gli risposi che non lo avevo, avevo solo iniziato a fare la relativa pratica chiedendo tutti i certificati necessari nei Paesi in cui ho vissuto”. 

La mail con il testo dell'esame

La professoressa Spina mi mandava il materiale di tutto quello che si faceva nella lezione online. Ne ho seguite nove o dieci”. Dalle indagini risulta che la professoressa Spina le ha mandato una mail con un allegato pdf, scrivendo che era il testo per l'esame: ricorda di avere ricevuto tale messaggio? “” è stata la risposta di Suarez. Le ha detto che doveva studiare specificatamente bene quel testo? "Ha detto che dovevo studiarlo bene perché quel testo poteva essere chiesto all’esame".

Si ricorda chi gli disse, e quando, che l'accordo con la Juve stava venendo meno?

"Non ricordo. Il mio avvocato aveva parlato con Paratici e aveva saputo che era difficile ottenere la cittadinanza. Allora ho deciso di proseguire comunque la pratica per ottenere il passaporto. Non ricordo la data esatta ma era durante le lezioni".

Fino al 14 settembre lei si diceva contento di venire a Torino per vincere la Champions, ce lo conferma?

"Sì, però dopo ho detto a Spina che non sarei più venuto alla Juve".

Dopo l'esame ha parlato con la Juventus?

"Sì, il giorno stesso. Paratici mi chiamò quando ero in aeroporto per dirmi che avevo fatto la scelta migliore per la mia famiglia. Due giorni dopo mi chiamò il presidente Agnelli per dirmi che era dispiaciuto che la trattativa non era andata a buon fine e mi ringraziava per quanto avevo fatto per facilitare la trattativa, anche forzando i rapporti con il Barcellona".

Con quali referenti della Juventus ha avuto contatti in questo periodo?

"Con Nedved per l'aspetto sportivo, con Paratici e col presidente Agnelli, due o tre giorni dopo l'esame di lingua, che mi ha ringraziato per lo sforzo che avevo fatto per liberarmi dal Barcellona. Agnelli mi disse che con il calcio non si possono mai fare programmi certi. Con Agnelli non avevo parlato prima di allora".


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