Dybala, McKennie e Arthur: chi altro c’era alla festa. Il retroscena

Alla Juve non è bastata la multa. Il club ha deciso di spedirli in tribuna
Dybala, McKennie e Arthur: chi altro c’era alla festa. Il retroscena© Getty Images
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McKennie, Dybala e Arthur in punizione: niente derby. Si va verso un provvedimento disciplinare clamoroso da parte della Juventus per i tre calciatori sorpresi dai Carabinieri alle 23.30 di mercoledì nella villa del centrocampista statunitense dove era in corso una festa con una ventina di invitati. Oltre ai giocatori, moglie, fidanzate e amici. Tutti insieme appassionatamente, quindi, nonostante la zona rossa, nonostante le norme anti-Covid che vietano riunioni di questo tipo e nonostante a quell’ora si fosse ben oltre il limite previsto dal coprifuoco, in vigore dalle 22. E nonostante si fosse a tre giorni da una sfida delicatissima come quella di domani contro il Torino, fondamentale per i bianconeri dopo il crollo con il Benevento che ha fatto svanire definitivamente i sogni scudetto e messo in pericolo addirittura il quarto posto che garantisce la prossima Champions League. Da qui la reazione forte da parte della società, letteralmente furiosa e intenzionata a non fermarsi alla semplice, ma comunque salata, multa e a usare il pugno di ferro. Non soltanto perché la stagione, già negativa dopo l’uscita dalla Champions e il tricolore svanito, è a uno snodo decisivo ma anche perché il club è sempre stato in prima fila, da quando è iniziata la pandemia, nell’osservare e far rispettare ai suoi tesserati tutti i protocolli anti coronavirus e le misure di contenimento. Il comportamento dei tre è stato quindi troppo fuori dalle regole per essere punito lievemente: dalla Continassa, infatti, si rileva che la sanzione pecuniaria è il provvedimento «minimo». E infatti si attende l’ufficialità della scelta più forte, ovvero la non convocazione per il derby.

La festa a casa di McKennie: i Carabinieri sono arrivati verso le 23.30

Riavvolgiamo il nastro. I fatti sotto la lente sono accaduti mercoledì sera, nella residenza sulla collina torinese, di Weston McKennie. Il giovane americano, una delle rivelazioni della stagione, ha ospitato una ventina di persone per una cena che è andata un po’ troppo per le lunghe. Attorno alle 23.30 i Carabinieri, si pensa avvisati da qualcuno, hanno suonato al cancello della villa. L’ingresso dei militari dell’Arma non è stato però immediato: secondo le ricostruzioni, il padrone di casa non avrebbe aperto subito; l’avrebbe fatto in un secondo momento. A quel punto, i Carabinieri hanno constatato che era in corso una festa e hanno multato i presenti per la violazione delle norme anti-Covid. Una decina in tutto quelli rimasti, visto che sembra che alcuni dei partecipanti avessero lasciato l’abitazione poco prima. E, tra questi, si vocifera ci fossero altri calciatori bianconeri

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