Agnelli, niente dimissioni: l'asso nella manica per salvare la Juve

La qualificazione alla prossima edizione della coppa-ossessione fondamentale per programmare il futuro e affrontare gli effetti della crisi amplificata dal Covid
Agnelli, niente dimissioni: l'asso nella manica per salvare la Juve© LaPresse
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Per Andrea Agnelli il futuro del calcio, e quindi della Juve, era la Super League. Mentre il progetto franava per il dietrofront delle sei squadre inglesi fondatrici, il presidente bianconero aveva spiegato al Corriere dello Sport-Stadio le ragioni alla base di un progetto che, dopo poche ore, è naufragato prima ancora di partire. Dopo la notte più lunga, ieri il numero uno juventino è tornato a concentrarsi sugli obiettivi immediati, che portano al campo e alla rincorsa alla prossima Champions League e alla conquista della Coppa Italia. Traguardi fondamentali, specie quello europeo, per evitare conseguenze deflagranti sotto il profilo economico per il club, impegnato a risanare i conti già fortemente stressati dalla pandemia. Tutto questo dovendo affrontare le conseguenze, anche in termini di immagine, del crollo del progetto “separatista”. I rapporti con le istituzioni internazionali, Fifa e Uefa, sono ai minimi storici, così come le relazioni con la Lega Calcio, dopo la inversione di marcia nella trattativa con i fondi d’investimento, sono tesissime. E nel mezzo c’è proprio la Juve.

Le voci su Alessandro Nasi al posto di Agnelli

Sono state ore concitate e febbrili, le ultime vissute fuori e dentro la Juve. Prevedibili, e quasi inevitabili vista l’evoluzione della situazione, sono iniziate le voci di possibili dimissioni di Agnelli, prontamente smentite sia dal club, sia dall’azionista di maggioranza Exor. I rumors sono proseguiti anche nella giornata di ieri, senza trovare evidenza nei fatti. Uno dei rumors riguardava anche il possibile successore: Alessandro Nasi, 46 anni, cugino proprio di Andrea e di John Elkann (oltre che compagno di Alena Seredova, ex moglie di Gigi Buffon). [...] 

Il possibile ingresso di un fondo nella Juve

Oltre agli obiettivi sportivi, la Juve ha la necessità di dare sistemare i conti. La Super League non potrà più aiutare ma all’orizzonte potrebbe esserci un’altra via da percorrere. Tornano d’attualità, infatti, i rumors sul possibile ingresso di un fondo di private equity come nuovo socio di minoranza. Exor manterrebbe sempre il controllo ma potrebbe cedere ad un investitore internazionale una quota che, si sussurra in ambienti finanziari, potrebbe aggirarsi attorno al 10-20%, in modo da ottenere un apporto finanziario che possa garantire liquidità e ossigeno al bilancio. Il futuro della Juve è tutto da scrivere.


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