Juve, il sogno è Zidane: Pirlo è segnato

Il destino di Andrea è segnato in ogni caso. Zidane in pole, poi Inzaghi jr, Gattuso e Mihajlovic
Juve, il sogno è Zidane: Pirlo è segnato
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Pirlo fino alla fine. La Juve non cambia, va avanti con il Maestro. Nonostante la disfatta con il Milan. Nonostante raggiungere la Champions League sia un’impresa ai limiti del proibitivo. Nonostante le riflessioni della società e i rumor che si sono susseguiti fin dai minuti immediatamente successivi alla sconfitta con i rossoneri e che sono proseguiti per tutta la notte e ieri mattina. Nonostante ci sia una finale di Coppa Italia da disputare. Avanti con Pirlo. Niente svolta, quindi, ma ancora fiducia al tecnico che resta, comunque, nel pieno della bufera e con il futuro naturalmente segnato. Sassuolo, Inter, Atalanta in Coppa Italia e Bologna saranno le ultime tappe della sua esperienza in bianconero. E’ impensabile che anche la conquista di un trofeo possa cambiare il suo destino.

Pirlo rimane alla guida della Juventus

Piove alla Continassa nel day after del tracollo che, a meno di passi falsi delle avversarie e di un colpo di reni dei bianconeri, rischia di essere il punto di non ritorno di una stagione disgraziata, fallimentare, incredibile nella concatenazione di eventi negativi. Piove sulla squadra che si ritrova a metà mattina per l’allenamento perché, al di là di tutto, domani sera si torna in campo e l’atmosfera che si respira è quella della rassegnazione. Calma piatta all’esterno del centro sportivo, zero tifosi, disinteresse. All’interno, il gruppo svolge la normale attività post gara: scarico per chi ha giocato contro i rossoneri, allenamento regolare per gli altri. Ma è chiaro che è un lunedì diverso, pesante. E, come capita in queste occasioni, ricco di spifferi, spesso incontrollati. Sul web impazza l’hashtag #PirloOut.

Dimissioni? No, escluse dopo il match dallo stesso allenatore, che pure si è messo «a disposizione » del club. Esonero? Neanche, nonostante in mattinata si fosse sparsa la voce di un vertice tra la dirigenza da cui sarebbe dovuta scaturire qualche decisione. Puntuali sono arrivate le smentite: nessun summit ma la normale riunione del lunedì tra i dirigenti per fare il punto della situazione che naturalmente ha assunto un peso diverso in un passaggio così delicato. D’altra parte, il filo diretto tra il presidente Agnelli (assente perché a Maranello con Ronaldo e John Elkann), il vicepresidente Nedved, il direttore dell’area tecnica Paratici e il suo braccio destro Cherubini non si era mai interrotto per tutta la notte. Riflessioni, valutazioni, prospettive e, alla fine, la decisione: si va avanti con Pirlo. Troppo stretti, evidentemente, i tempi per un avvicendamento visto che tra poche ore ci sono nuovamente i tre punti in palio con il Sassuolo. Troppe le incognite, nonostante fosse il vice Tudor l’indiziato per la sostituzione. All’ora di pranzo si palesa anche l’immancabile Tapiro d’Oro a ravvivare un po’ la scena, insieme a qualche telecamera. Lo ritira Nedved: «Ci sono un po' di difficoltà, è normale, ma combatteremo fino alla fine. Pirlo rimane certamente e anche Ronaldo».

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