Juve e Ronaldo, nausea da anno zero: ma l’addio non è semplice

Fuori dall'Europa che conta, il campione portoghese non sarebbe sostenibile per i bianconeri: l’ingaggio però frena una cessione
Juve e Ronaldo, nausea da anno zero: ma l’addio non è semplice© Getty Images
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TORINO - Che fine ha fatto Ronaldo? La fotografia della Juve che crolla sta anche nello sguardo sconsolato e amaro del fenomeno che lascia il campo dopo lo scivolone con il Milan. Scuote la testa, CR7, con un sorriso nervoso, tutt’altro che naturale. Che fine ha fatto Ronaldo? I novanta minuti di domenica sono stati il momento più basso della sua avventura in bianconero. Un numero su tutti: zero tiri in porta. Un solo tentativo per lui a lato e un altro respinto. No, non era il vero Cristiano. Anche a Udine era stato opaco per quasi tutta la gara, poi in sei minuti aveva piazzato la doppietta decisiva, con tanto di urlo liberatorio e abbraccio collettivo dei compagni.

Cristiano Ronaldo non basta più

Sembrava l’inizio della riscossa, non solo della squadra ma anche personale, visto che veniva da un insolito periodo di digiuno, e invece la scarica elettrica si è presto esaurita. Ronaldo si è uniformato alla Juve, imboccando nel senso sbagliato il bivio Champions con i rossoneri. Pure lui non pervenuto, come tutto il gruppo. Ecco da cosa deriva l’istantanea di fine partita, con Cris che si avvia sconsolato verso gli spogliatoi. E ora sono dolori, perché i bianconeri non hanno più il loro destino in mano. Non basteranno più solo i gol del portoghese per garantire l’approdo nell’Europa che conta ma bisognerà augurarsi qualche passo falso di chi sta davanti. Oltre che battere Sassuolo, Inter e Bologna: impresa, questa, forse ancora più complicata visto lo stato di salute della Juve. 

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