La frase di Allegri urlata alla squadra che scuote la Juve

Dopo la partenza-shock in campionato il tecnico in Champions vuole ritrovare un gruppo degno di questo nome
La frase di Allegri urlata alla squadra che scuote la Juve© Juventus FC via Getty Images
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Questione di faccia. Quella della prima Juve di Max Allegri, in Champions, era bianca come un pallone. Poi però i bianconeri arrivarono fino alla finale di Berlino, sfiorando per davvero la coppa dalle grandi orecchie. Era il 2014/2015, i bianconeri si presentavano alla sfida (vinta 2-0) col Malmö con le gambe che tremavano, del colore di quelle facce Allegri aveva raccontato in una delle sue conferenze stampa più famose. La faccia della Juve di oggi è semplicemente irriconoscibile. Dopo una falsissima partenza in campionato è di nuovo dal Malmö che comincia la campagna europea di Max, anche se in trasferta. Pochi paragoni però: «Sono situazioni diverse. In campionato avevamo iniziato bene, a livello psicologico si respirava aria negativa per l'eliminazione precedente. Ora siamo qui dopo un avvio disastroso e dobbiamo vincere fuori casa per affrontare il girone nel migliore dei modi». Ecco, disastroso: lo stesso Allegri non usa giri di parole per descrivere l'avvio della Juve. Anche se non è tutto da buttare: «La squadra a tratti ha fatto bene. Gli errori sono capitati e sono stati tanti. Ma con qualche punto in più avremmo visto le cose in maniera diversa».

La strigliata ai giovani con una frase

La cultura degli alibi non ha mai fatto parte dell'Allegri-pensiero. Non ne devono avere nemmeno i suoi giocatori, anche quelli con addosso l'etichetta del giovane: «I giovani non sono più giovani. Io posso andare in pensione ma qualcuno tra un po' smette, quindi bisogna darsi una sveglia sotto l'aspetto mentale». Piuttosto Allegri rinnova la fiducia a Wojciech Szczesny: «Non avrei mai potuto immaginare che Szczesny, un portiere di livello europeo che fa dell‘affidabilità il suo punto di forza, potesse commettere tre-quattro errori in tre partite, avrei dato del matto a chi l'avesse detto. Succede, è un portiere di valore assoluto, gioca lui». Non si sente deluso o tradito dai suoi giocatori, Allegri. Però vuole una Juve diversa: «Deluso? No, siamo tutti responsabili quando prepariamo le partite. Dobbiamo crescere velocemente nelle piccole malizie e nella gestione di alcuni momenti della partita».


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