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Il debutto con la maglia del Tottenham non è stato esaltante per Dejan Kulusevski, entrato in campo nei minuti finali contro il Southampton e "testimone" della rimonta dei Saints, passati per 3-2 sul campo degli Spurs. Nell'attesa di ambientarsi, comunque, lo svedese ha provato a voltarsi indietro per ripercorrere il recente passato con la maglia della Juventus.
Dejan Kulusevski e la Juventus, un amore mai sbocciato
Le possibilità che l’esperienza a Torino di Dejan si sia conclusa sono alte, considerando il diritto di riscatto che il Tottenham è riuscito a strappare. La Juventus aveva investito appena due anni fa quasi 40 milioni, salvo lasciare il giocatore in prestito al Parma fino al termine della stagione. Ma né con Andrea Pirlo, né con Max Allegri è scattata la scintilla che ha permesso a Kulusevski di mettere in mostra il proprio potenziale.
Kulusevski: "Alla Juventus non ho dimostrato il mio valore"
Dejan Kulusevski si era posto all'attenzione del mercato italiano ed internazionale durante la stagione 2019-2020 a Parma con un’annata da 10 gol e un repertorio da centrocampista offensivo moderno, in grado di giocare da mezzala, fantasista o attaccante esterno sprigionando la propria potenza e la propria tecnica. A Torino, però, le sue qualità si sono solo intraviste a sprazzi. Intervistato da 'Sky Sport', Kulusevski non ha mostrato particolari rimpianti per l’andamento dei 18 mesi trascorsi in bianconero: “Cosa non ha funzionato con Allegri? Non lo so, sono sincero. A volte il calcio è così. Ho trovato un po' meno spazio e non sono riuscito a dimostrare quello che è nelle mie corde. La vita continua, ci sono sempre alti e bassi. Il finale dell'anno scorso l'avevo fatto benissimo, ma è andata così e guardo avanti".
Dejan e l'impatto con il calcio inglese
E guardando avanti Dejan ha trovato un calcio molto diverso rispetto a quello che ha appena lasciato. Un calcio più fisico e forse più adatto alle proprie caratteristiche: "Ora gioco per il Tottenham e sono molto contento di essere in Inghilterra - ha proseguito lo svedese . Il primo giorno che sono arrivato qui ho visto l'allenamento dei miei compagni e sono rimasto sorpreso. Mi è sembrato di vedere un altro sport, andavano tutti molto più velocemente. C’era più intensità e fisicità. Da queste parti praticamente non esiste il fallo".