L’arrivo e la successiva affemrazione di Danilo Luiz da Silva, per tutti Danilo, è stata una delle note più liete del tormentato ultimo triennio della Juventus, durante il quale il club bianconero ha cambiato tre allenatori vedendo interrompersi a nove la serie di scudetti consecutivi apertasi nel 2012.
Juve, Danilo ha conquistato tutti
L’eclettico difensore brasiliano ha fatto in tempo a conquistare l’ultimo dei nove tricolori di fila vinti dalla Juventus, sotto la gestione Sarri, oltre alla Coppa Italia e alla Supercoppa Italiana conquistate nell’era Pirlo. Tanto il tecnico della Lazio quanto l’ex regista hanno puntato sull’affidabilità di Danilo, di fatto titolare in pianta stabile anche con Max Allegri, che ha elogiato pubblicamente il giocatore al termine della semifinale di andata di Coppa Italia contro la Fiorentina, prima partita in cui Danilo ha indossato dall’inizio la fascia da capitano della Juventus.
Danilo cuore Juve: "Ho fatto un lungo viaggio prima di arrivare qui"
Un onore che il brasiliano si è conquistato sul campo a suon di prestazioni di spessore in ruoli diversi: centrale di una difesa a tre o a quattro, esterno basso di destra o di sinistra. A 31 anni e mezzo, quindi, Danilo sembra avere conquistato quella fiducia e quella stabilità vanamente inseguite nel Manchester City e nel Real Madrid. La conferma arriva dalle parole che il nazionale brasiliano ha rilasciato nel corso di un'intervista a 'Dazn', con tanto di retroscena sul gol di platino realizzato all'Atalanta: "Quando ho iniziato a giocare pensavo che avrei trascorso tanto tempo in una sola squadra, invece questo lungo viaggio mi è servito tanto e mi ha fatto arrivare alla Juventus nel momento giusto. Il gol contro l'Atalanta? A Bergamo ho segnato un gol importantissimo, ma me lo sentivo quando sono salito in area di rigore per ricevere il cross di Dybala".
Danilo elogia Pep Guardiola
Danilo ha poi svelato altri retroscena, riferiti all'esperienza al Manchester City, tra vita quotidiana e il rapporto con Pep Guardiola: "La gente mi fermava per la strada e mi diceva 'Sei Danilo!'., Io rispondevo “Sì, posso prendere un caffè?”. La gente pensa che i calciatori fanno soltanto una vita particolare, ma a me piace tanto stare coi piedi per terra. Guardiola?I giocatori che hanno la fortuna di lavorare con lui, se sono intelligenti, è come se facessero un corso d’allenatore".