Il segreto della rinascita di Kulusevski con Conte? La dieta ferrea "alla Lukaku"

Secondo il Daily Express, il rendimento super dell'ex Juve al Tottenham avrebbe lo stesso punto di partenza adoperato dal tecnico salentino con l'attaccante belga all'Inter: il rigido regime alimentare
Il segreto della rinascita di Kulusevski con Conte? La dieta ferrea "alla Lukaku"© Getty Images
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La rinascita di Dejan Kulusevski con la maglia del Tottenham è sotto gli occhi di tutti. Da quando lo svedese ha "messo piede" lo scorso febbraio in Premier League, ha messo in fila tre gol e 6 assist vincenti in 11 presenze. Un trend in controtendenza rispetto alla sua versione juventina con 2 reti (tra Serie A e Champions) e tre assist in 27 presenze complessive, la maggior parte da subentrato, fuori dagli schemi di partenza di Massimiliano Allegri.

Il perché della rinascita dell'ex Juve Kulusevski al Tottenham

Con Conte, Kulusevski è un titolare fisso e, al di là dei numeri e della loro importanza, appare completamente immerso nel gioco e nella mentalità del nuovo tecnico Antonio Conte, che peraltro ha recentemente dichiarato di averlo già "desiderato" ai tempi dell'Inter. Proprio il tecnico salentino appare il primo responsabile delle ottime prestazioni dell'attaccante esterno, in rete (e un assist) nell'ultimo match di Premier vinto 4-0 contro l'Aston Villa a Birmingham, un risultato che ha riproiettato gli Spurs in zona Champions League.

Conte, per Kulusevski la stessa dieta di Lukaku

E, secondo il Daily Express, esisterebbe un segreto, un punto di partenza di questa rinascita. Lo stesso imposto a Romelu Lukaku all'Inter: la dieta ferrea. Conte è infatti ormai celebre, sia in Italia che Oltremanica (aspetto mai facile da quelle parti) per imporre regime alimentari piuttosto rigidi, in grado di far rendere al meglio i propri giocatori. Nel caso di Kulusevski, esattamente come l'attaccante belga nell'esperienza nerazzurra, messi completamente al bando dolci e bevande zuccherate. Una "imposizione" che, evidentemente, sta facendo bene allo svedese classe 2000, che per reattività e colpi tecnici sembra in effetti un altro giocatore rispetto a quello visto in un anno e mezzo di Juve.


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