De Sciglio: "Scudetto? Punti persi stupidamente, potevamo lottare"

Il difensore della Juve ha fatto il punto della stagione dei bianconeri e ha svelato: "In Francia ho ritrovato il piacere di giocare a calcio"
De Sciglio: "Scudetto? Punti persi stupidamente, potevamo lottare"© Juventus FC via Getty Images
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La sconfitta in casa contro l'Inter e l'ultimo passo falso contro il Bologna, con un pari arrivato solo all'ultimo minuto grazie a Vlahovic, hanno portato la Juventus a dire addio al sogno scudetto. La matematica non condanna ancora gli uomini di Allegri, ma gli otto punti di svantaggio sul Milan capolista e un finale di stagione che vedrà i bianconeri impegnati tra le altre contro Sassuolo, Lazio e Fiorentina ha fatto pensare al tecnico della Vecchia Signora a una resa anticipata. Non il ritorno sperato sulla panchina dei piemontesi per il tecnico livornese, che è stato comunque esaltato da Mattia De Sciglio. Intervistato dall'Équipe, il terzino ha infatti sottolineato: "È molto pragmatico. Non è che non ami il bel gioco, ma cerca prima di tutto la solidità della squadra. È questo il vero segreto che ha contraddistinto il suo lavoro nel primo ciclo alla Juventus, per i nostri avversari era davvero difficile tirare in porta e sapevamo soffrire tutti insieme. È tornato, ma la squadra è molto diversa da quella che aveva lasciato".

De Sciglio: "Potevamo lottare per lo scudetto"

Nel corso dell'intervista rilasciata all'Équipe, De Sciglio ha fatto anche il punto della stagione dei bianconeri. Con 63 punti fin qui raccolti e una semifinale di Coppa Italia da giocare contro la Fiorentina, il bilancio non è di certo negativo, ma i punti persi in campionato fanno mangiare le mani ai giocatori della Vecchia Signora che volevano lottare fino all'ultimo per lo scudetto: "Siamo partiti male, poi abbiamo ottenuto una serie di 17 risultati utili senza mai perdere. Se non avessimo perso punti in maniera stupida oggi saremmo stati in lotta per il titolo. L'eliminazione in Champions League contro il Villarreal è stato un duro colpo da digerire, ma non abbiamo di certo sottovalutato i nostri avversari". L'esterno ha poi spiegato: "Gli obiettivi che restano ora sono la Coppa Italia e finire nei primi quattro posti della classifica per conquistare la qualificazione in Champions. Dobbiamo accelerare perché possono raggiungerci le inseguitrici".

De Sciglio: "Rabiot? Non gli perdonano nulla"

L'ex Milan e Lione ha poi parlato del compagno di squadra Adrien Rabiot, spesso al centro di dure critiche: "Non ha espresso al 100% il suo potenziale, ma nel corso di diversi match ha fatto avanti e indietro per tutti i 90' creando un gran volume di gioco e di qualità tecnica nella circolazione della palla. Ha un fisico impressionante, un passo che è tre volte più lungo di qualsiasi altro giocatore. Riesce a spostare gli avversari senza tanta forza, ma gli perdonano meno rispetto a tanti altri giocatori. Ho capito com'è come giocatore, ci sono passato anche io per qualche anno perché ero troppo gentile e questo mi ha aiutato a capire".

De Sciglio: "In Francia ho ritrovato il piacere di giocare"

Nella carriera di Mattia De Sciglio, oltre all'esordio in A con il Milan e i campionati vinti con la Juventus, c'è stata anche una parentesi all'estero. Nell'ottobre 2020, infatti, il terzino italiano si era trasferito all'Olympique Lione, esperienza che è servita al calciatore per crescere e fare il salto di qualità: "È una scelta che rifarei mille volte, mi sono confrontato con un'altra cultura. Una grande e bella esperienza di vita, ho scoperto che il calcio è più veloce e anche le piccole squadre si giocano le loro possibilità senza essere limitate dal pensiero di difendere. Ho più consapevolezza dei miei mezzi e ho ritrovato il piacere di giocare a calcio". L'esterno ha poi spiegato all'Équipe: "Avevo perso la voglia in Italia, in Francia invece ho potuto paragonare le due mentalità diverse del calcio. In Italia siamo sommersi ogni giorno dalle pressioni dei media e dei tifosi, in Francia una volta che le partite sono finite si pensa alla prossima senza eccessiva esasperazione. Il calcio è visto in maniera più serena".

"Europeo non è parentesi, siamo stati sfortunati"

Dal giornale francese, infine, non poteva mancare una domanda sulla mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali: "È successo quello che poteva succedere in una partita a eliminazione diretta. Poco importa il livello dell'avversario, si poteva decidere con l'episodio. Ero in panchina e vedevo come il nervosismo cresceva nei minuti finali, ma non penso che il nostro calcio abbia subito un passo indietro, se no non avremmo vinto l'Europeo. Siamo stati imbattuti per 30 partite, con un po' di fortuna in più contro la Svizzera non saremmo a parlare di questo argomento". Il calciatore della Juventus ha poi tirato la stoccata finale al calcio italiano: "La verità è che in Francia i giovani hanno la possibilità di giocare e fare errori, in Italia invece si viene incensati alla prima partita giocata bene e massacrati al primo errore".


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