Juve, per Kean ogni gol è una sentenza. Ma il futuro è ancora da decifrare

Quando segna, i bianconeri vincono: con quello al Sassuolo, per Moise 6 reti e 6 successi juventini. Allegri riflette e la società valuta
Kean© Getty Images
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Kean fa rima con vittoria. Quando segna Moise, la Juve vince. E’ accaduto già sei volte in questa stagione, l’ultima contro il Sassuolo, dopo Spezia, Roma, Malmö, Cagliari ed Empoli, con la rete da tre punti che è valsa l’allungo praticamente decisivo sulla concorrenza in ottica quarto posto. Un lampo bello e decisivo, quello di MK18, contro i neroverdi. Un lampo che ha fatto particolarmente piacere a Massimiliano Allegri, non soltanto per il peso specifico del gol, che ha permesso di blindare la presenza nella prossima Champions League, ma anche, e forse soprattutto, perchè arrivato dalla panchina. Il tecnico chiede sempre un impatto significativo a chi entra in corsa e non sempre è stato esaudito, anche dallo stesso Kean, in stagione. Ebbene, stavolta Moise ha inciso eccome nella porzione di partita a sua disposizione, sfruttando l’unica palla buona per decidere la gara: stop, dribbling sul difensore avversario e diagonale vincente. Il manuale del perfetto attaccante “di riserva”, che entra e fa il suo dovere. 

Kean e il rendimento altalenante

Il problema è che non sempre è stato così e questo si è rivelato il grande limite del percorso del bomber nella sua stagione del suo ritorno a casa. La continuità questa sconosciuta, si potrebbe riassumere. Perchè il rendimento di Kean è stato troppo altalenante: solo 6 gol per lui finora (4 di testa), tre dei quali decisivi con Roma, Malmö e appunto Sassuolo; pochi alti e tanti bassi. Le occasioni non gli sono mancate, visto che ha collezionato al momento 37 presenze, ma 25 di queste sono arrivate dalla panchina, con una media di circa 31 minuti a partita. E non sempre l’approccio da subentrante è stato quello ideale ed auspicato alla Continassa. «Ciò che è nascosto nel buio, viene sempre alla luce» è il messaggio con cui Moise ha festeggiato sui social il gol al Sassuolo. 

Il futuro di Kean

Ecco, Kean è rimasto un po’ troppo “nascosto” in questa stagione, tanto che il bilancio non può essere positivo. Ci si attendeva ben altro apporto e invece il suo ritorno si è rivelato un flop. Così sono sorti i dubbi sulla bontà di un’operazione che, tra prestito biennale e diritto di riscatto, tocca i 38 milioni. Il futuro è ancora tutto da decifrare: conferma o nuovo addio? La Juve riflette, anche perchè la carta d’identità - Moise è del 2000 - giocherebbe a suo favore. Potrebbe infatti essere una tessera preziosa per proseguire il processo di rinnovamento e ringiovanimento della rosa. D’altra parte i numeri dicono anche che Kean con 16 gol è uno dei soli due attaccanti italiani nati dal 2000 in poi ad avere superato le 15 segnature in serie A (l’altro è Raspadori con 18). Il punto di domanda resta appunto legato all’affidabilità e alla continuità. La Juve, quindi, riflette: ha già versato all’Everton 3 milioni per il prestito relativo alla stagione in corso e dovrà versarne altri 4 per il 2022/23, annata al termine della quale ci sarà la possibilità di riscattarlo per 28 milioni più 3 di bonus. Difficile che il club bianconero arrivi a spendere queste cifre, quindi si potrebbe arrivare ad una rinegoziazione dell’intesa con i Toffees. Il club di Liverpool è in grande difficoltà in Premier League e rischia la retrocessione e quindi potrebbe anche essere disponibile all’ascolto. E poi c’è la variabile del mercato perché potrebbero rinnovarsi degli interessi, come quello del Paris Saint Germain, che erano emersi nel recente passato. Nel frattempo ci sono cinque partite per chiudere la stagione, che possono pesare eccome. E Kean vuole continuare a far rima con vittoria... 
 


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