Vlahovic: "Io come la Juve, è il mio dna. Jordan e Djokovic i miei modelli"

L'attaccante bianconero si confessa: "Avevo in mente solo i bianconeri. La pressione? Mi piace l'adrenalina che provoca e vivo di calcio 24 ore su 24"
Vlahovic: "Io come la Juve, è il mio dna. Jordan e Djokovic i miei modelli"
4 min

TORINO - Dusan Vlahovic si confessa a tutto tondo, in una intervista al magazine Icon, di cui il Telegraph riporta oggi un ampio estratto. L'attaccante serbo della Juventus ricorda il suo esordio da professionista nel Partizan Belgrado, nel 2016, quando aveva 16 anni: "Ho pensato in quel momento, 'Ce la farò, posso diventare un grande giocatore' - ricorda Vlahovic - non sono ancora un grande giocatore, ma sto lavorando per diventarlo".  A gennaio era corteggiato anche dall'Arsenal, ma lui aveva voglia soltanto di vestire la maglia bianconera: "Forse il mio agente ne sa qualcosa (dell'Arsenal, n.d.r.), ma io non ho mai parlato con nessuno di questo - spiega il centravanti serbo - avevo solo un club in mente perché la Juventus è la Juventus. Non c’è altro da dire. E ora mi sento onorato di ricevere questa maglia. È incredibile ogni volta che la indosso. Mi identifico decisamente con il loro dna. La personalità della Juventus coincide con la mia personalità. Quando vieni qui non ti arrendi mai, combatti tutto il tempo, fai i sacrifici. Questo era sicuramente quello che stavo cercando".

Vlahovic: "Vivo per il gol, se non segno mi sento svuotato"

Il paragone con Ibra, gli idoli Jordan e Djokovic

Il paragone con Zlatan Ibrahimovic non lo fa impazzire: "Confrontare giocatori con grandi campioni che hanno segnato 400-500 gol in carriera e che hanno vinto 20-30 titoli in carriera, è probabilmente un po' ingiusto - spiega Vlahovic - non mi infastidisce, ma è anche vero che quando si fanno questi paragoni, e poi si fanno uno-due errori e le aspettative sono state esaltate, allora si viene criticati. Tutti abbiamo il diritto di sbagliare; siamo tutti umani. Voglio avere la mia carriera". Gli idoli dell'attaccante juventino arrivano da altri sport, basket e tennis: "Mi piace la mentalità di Michael Jordan e poi Novak Djokovic, che viene dalla Serbia ed è sicuramente il numero uno, quindi l'ho sempre ammirato. È un grande campione. Voglio saperne di più su come ha fatto certe cose. Ha una grande forza mentale per come affronta certi problemi, come può giocare sette partite di fila e superare sette ostacoli [per vincere uno Slam]. Quando credi in te stesso, quando sei sicuro di te, nient'altro ti destabilizzerà. Devi avere questo tipo di forza mentale. E anche quando qualcosa va storto, ti aiuterà sicuramente ad affrontare i problemi. Non sono veramente allenato per questo. Penso che sia qualcosa che viene dalla tua personalità, che è davvero parte di te".

Il piacere della pressione

Nessun timore, da parte di Vlahovic, per le aspettative in maglia bianconera: "Mi piace la pressione. Mi piacciono le grandi aspettative perché mi piace il tipo di adrenalina che provocano. Non ho mai davvero sofferto troppo per la pressione. Forse quando ero più giovane, ma non ora e tra 10 anni probabilmente mi sentirò ancora meglio. Non mi interessa molto quando le persone parlano di pressione". Il calcio, per lui, è una piacevole ossessione, anche nel tempo libero: "Mi ci dedico 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e, quando torno a casa, cosa faccio? Guardo le partite di calcio! Le guardo per divertirmi, ma anche per imparare e migliorare. Noto qualcosa, la capisco e penso: 'Avrei potuto fare questo o quello'. Mi piace passare il tempo con la mia famiglia, che è sempre stata la mia forza, e gli amici. Non mi piacciono i videogiochi, anche perché non sono molto bravo. Preferisco andare a fare una passeggiata. In passato ho avuto il tempo di leggere libri, ma non ora. Fondamentalmente mi dedico completamente al calcio e, per me, è solo l'inizio, tra l'altro. Il meglio deve ancora venire".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i migliori video