De Ligt-Juve, è rottura dopo l'ultimo incontro: Chelsea e United all'assalto

Niente rinnovo, nessuna revisione della clausola: il difensore olandese ha chiesto la cessione. Confronto negativo a Milano tra la società e Rafaela Pimenta, che cura gli interessi di Matthijs
De Ligt-Juve, è rottura dopo l'ultimo incontro: Chelsea e United all'assalto© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore
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TORINO - De Ligt-Juve, è rottura. Niente rinnovo, niente revisione della clausola, nessun avvicinamento tra le parti. L’olandese ha chiesto la cessione e ora Chelsea e Manchester United sono in pole position. Matthijs avrebbe dovuto essere uno dei perni della ricostruzione, un punto fermo del futuro insieme a Chiesa, Locatelli e Vlahovic, come indicato pure dal presidente Agnelli, e invece il progetto è ad un passo dal naufragare all’alba dell’estate, con conseguenze tecniche che rischiano di essere enormi per la squadra di Massimiliano Allegri. La bomba è scoppiata ieri durante l’incontro che si è svolto a Milano tra la dirigenza bianconera e l’avvocato Rafaela Pimenta, che cura gli interessi, tra gli altri, del difensore. Il piatto forte del meeting non era tanto Pogba, affare ormai fatto e soltanto da ufficializzare, quanto riannodare i fili del confronto sul futuro del centrale ex Ajax. Sul tavolo il tema del prolungamento del contratto in scadenza nel 2024, la questione della clausola rescissoria e dell’ingaggio. La trattativa si era arenata proprio su questi punti, qualche settimana fa. Nel frattempo, il giocatore aveva chiarito il suo pensiero, indicando gli obiettivi personali riassumibili in una parola: vincere. Aveva sottolineato pure come i due quarti posti consecutivi non fossero soddisfacenti e, al tempo stesso, la necessità di compiere un salto di qualità. «Dovremo fare dei passi avanti».

Strappo

Evidentemente, l’arrivo di Pogba non è stato sufficiente per convincere De Ligt, che ha deciso di compiere egli stesso un passo deciso. Uno strappo vero e proprio. In poco più di un’ora di chiacchierata tra il management della Juve e Pimenta, si è arrivati alla conclusione meno auspicata, fra posizioni cristallizzate e distanti. Il club bianconero aveva, e ha tuttora, l’intenzione di prolungare il contratto fino al 2026, in modo da respingere anche le sirene del mercato. La caccia a Matthijs, infatti, è ormai partita e tutte le grandi d’Europa sono sulle sue tracce. La strada però del rinnovo del contratto non è stata in discesa fin dall’inizio. La voglia da parte della Signora non collimava con le intenzioni di De Ligt. Innanzitutto sulla clausola, che ammonta a 115 milioni. Troppo elevata, secondo l’entourage del giocatore, che l’ha intesa come un freno nei confronti di potenziali opportunità di mercato e che quindi ha chiesto di abbassarla. Un’ipotesi di lavoro era quella di un taglio fino a portarla attorno agli 80 milioni ma non se n’è fatto nulla. Altro capitolo: l’ingaggio. De Ligt è attualmente il più pagato della rosa bianconera, con uno stipendio di 8 milioni più bonus che fanno salire l’ammontare complessivo a 12. Nell’ottica della sostenibilità dei conti e del contenimento dei costi, la Juve avrebbe voluto vorrebbe spalmare il compenso o, in alternativa, ridurre il totale dei bonus.

Assalto

Niente da fare; il riassunto di giornata è la richiesta da parte di De Ligt di essere ceduto. La Juve mantiene la porta aperta al rinnovo ma è ovvio come questa presa di posizione del giocatore apra all’assalto del mercato. In fila per l’olandese ci sono tutte le big d’Europa, in particolare il Chelsea, con la nuova proprietà intenzionata a fare fuochi d’artificio, e il Manchester United, sulla spinta del nuovo tecnico, Ten Hag, mentore di Matthijs ai tempi dell’Ajax. Senza dimenticare le possibili insidie che rispondono ai nomi di Manchester City, Real Madrid e Psg. Se qualcuno busserà alla porta della Continassa per onorare la clausola, i bianconeri non potrebbero opporsi. Ma potrebbero bastare anche 80-90 milioni? La storia è ancora tutta da scrivere.


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