Caso Kean, il retroscena: cosa è successo prima di Juve-Atletico

Di comportamenti fuori dalle righe ne ha collezionati parecchi ma stavolta l’attaccante sembrava aver convinto Allegri, che invece ha poi deciso di escluderlo dal test contro Morata e compagni
Caso Kean, il retroscena: cosa è successo prima di Juve-Atletico© LaPresse
Nicola Balice
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TORINO - Quando aveva 15 anni e già imperversava segnando gol a raffica in Under 17, Moise Kean aveva esultato dopo un gol ostentando una maglietta di balotelliana memoria: «Why always me?». Un omaggio, all'epoca, per quel Mario Balotelli che era un idolo e poi è diventato anche amico. Col passare degli anni, però, continuare a parlare di balotellate non sembra nemmeno corretto. Perché di comportamenti fuori dalle righe, Kean, ne ha collezionati parecchi senza aver bisogno di particolare ispirazione. L'ultima è di ieri, si è presentato tardi all'appuntamento con la convocazione pre Juve-Atletico, venendo quindi escluso dal match per motivi disciplinari. «Se arrivi in ritardo dieci volte...», sentenziava uno sconsolato Gigi Di Biagio quando a giugno 2019 si ritrovò costretto a escludere Kean e Nicolò Zaniolo nel bel mezzo di un Europeo Under 21 sempre per motivi disciplinari. Ritardi puniti anche ai tempi dell'Everton, mentre nel 2017 venne cacciato da Paolo Nicolato dal ritiro della Nazionale Under 17 insieme a Gianluca Scamacca per qualche scherzetto di troppo. Solo per citare alcuni esempi delle rivedibili abitudini che hanno fin qui accompagnato la carriera dell'attaccante classe 2000, che pure aveva lanciato solo segnali positivi in questo inizio di stagione. Intanto si è perso l'ultima prova generale prima dell'esordio in campionato, che guarderà comunque dalla tribuna in quanto squalificato. Mentre Alvaro Morata infieriva anche su di lui, dimostrando come e perché la prima scelta di Allegri sarebbe stata comunque lo spagnolo e non Kean, se solo l'Atletico Madrid avesse deciso di andare incontro alle condizioni bianconere.

Danilo, che lezione

Tocca a Danilo fare il punto della situazione al termine del precampionato, concluso nel peggiore dei modi dalla Juve: «Credo che abbiamo ancora tanta stanchezza addosso dalla tournée, con nove ore di fuso orario, io non ho ancora dormito bene come sicuramente gli altri. Però dobbiamo imparare da queste squadre, Barcellona, Real, Atletico. È solo pre-season, ma dobbiamo migliorare». È una questione di mentalità: «Dobbiamo essere più cattivi. Siamo la Juventus, indossiamo una maglia pesante che ha un ruolo importante nella storia del calcio mondiale. Dobbiamo avvertire questa responsabilità, io per primo devo farlo. Perché i tifosi si aspettano una stagione migliore».


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