Juve, così è dura tornare a vincere

Juve, così è dura tornare a vincere© Juventus FC via Getty Images
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Xavier Jacobelli

Nell’arco di soli cinquantadue, pirotecnici minuti di gioco, Morata alla Continassa ha segnato tre gol alla Juve, cioè un terzo di quanti ne avesse complessivamente realizzati nelle 35 presenze collezionate in maglia bianconera durante l’ultimo campionato. Chi ha sbagliato, Allegri? Vien da dire, parafrasando la celeberrima domanda che l’indimenticabile Vujadin Boskov pose al dottor Chiappuzzo, medico della Samp, a proposito di un gol incassato da Pagliuca a Bari. Alvaro a Torino tornerebbe domani. Eppure, paradosso dei paradossi, proprio l’exploit del 7 agosto l’ha ulteriormente allontanato dalla Juve, poiché l’Atletico è sempre più intenzionato a tenerselo stretto.

Ma il problema di Allegri è un altro. Anzi sono ben altri. Il primo suona anche come attenuante ed è la moltitudine di indisponibili in vista del debutto in campionato con il Sassuolo (Szczesny, Pogba, McKennie, Kean, Rabiot, Kaio Jorge, Chiesa). Il secondo problema è la condizione atletica generale. Certamente non può essere valutata in modo compiuto il 9 agosto, tuttavia, gli uomini di Simeone correvano il doppio rispetto ai bianconeri; i primi si sono radunati il 7 luglio; i secondi hanno cominciato a lavorare l’11 luglio: possibile che soltanto quattro giorni abbiano fatto una simile differenza? Il terzo problema è l’atteggiamento psicologico inopinatamente arrendevole, mostrato dalla Juve di fronte alle folate dei Colchoneros i quali, secondo tradizione, non considerano di carattere amichevole nemmeno la partitella infrasettimanale alla Ciudad Wanda Deportiva, campo di allenamento e sede dell’Accademia biancorossa. Il quarto problema è la qualità del gioco, viziata anche dalla mancanza di un terzino sinistro più efficace di quanto non lo siano stati sinora Pellegrini e Alex Sandro; la mancanza di un vice Vlahovic in attacco; l’annunciata, lunga assenza di Pogba che, per dirla con Allegri, «ha lasciato a piedi la Juve». Certo non per colpa sua, ma la decisione di procedere alla terapia conservativa non era proprio quella auspicata alla Continassa, mentre ha significativamente rallegrato Deschamps, il quale, proprio ieri ha affermato come la partecipazione di Pogba al mondiale non sia in discussione.

A sei giorni dall’esordio nella nuova Serie A, la Juve vive l’agosto del malcontento e Allegri si ritrova già in discussione. Il 4 agosto, a Villar Perosa, Elkann è stato perentorio: «Chiedo una squadra all’altezza del passato», con il pensiero già rivolto al centenario della proprietà agnelliana che si compirà nel 2023. Se «la Juve ha il dovere di vincere lo scudetto» (Max dixit, Las Vegas, 22 luglio), è il caso che tutti, alla Continassa si diano una mossa.


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