Juve, gli olandesi nella storia: meteore, il portiere delle papere e due pilastri

Davids e De Ligt sono gli unici che hanno lasciato buoni ricordi in maglia bianconera, Van der Sar viene ricordato come una 'sciagura'
Juve, gli olandesi nella storia: meteore, il portiere delle papere e due pilastri© EPA
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La Juve e gli olandesi, una storia non come quella del Milan. Nella società bianconera, infatti, non sono stati molti i giocatori di questa nazione ad aver lasciato il segno. Anzi, sono appena due. Ossia Edgar Davids e il recentissimo De Ligt. Poi c'è il portiere delle papere, ossia Edwin Van der Sar, e alcune meteore.

Juve: il pitbull Davids davanti a tutti

Ex Milan, dove aveva deluso soprattutto a livello caratteriale, Davids si ritrovò alla Juve. Diventandone un vero e proprio pilastro. E chiudendo la sua avventura in bianconero con 235 presenze e 10 gol. Diventò l'uomo forte del centrocampo della Signora. Per lui, in bacheca, anche tre scudetti e tre coppe. Sette stagioni, dal 1997 al 2004: tutti alla Juve parlano bene di lui. Una sola macchia nella sua carriera a Torino: la squalifica di quattro mesi per nandrolone.

Van der Sar: poche parate e tanti errori

Dopo nove anni di Ajax, la Juve pensava di aver ritrovato un portiere capace di garantire futuro. Edwin Van der Sar, invece, in bianconero ha fatto più errori che parate. Arrivato nel 1999 per 17 miliardi, rimase a Torino appena due stagioni. Primo portiere straniero nella storia juventina, ha conquistato una Coppa Intertoto, ma un suo errore contro la Roma non possiamo non definirlo molto grave visto che proprio i giallorossi erano in lotta con la Juve per lo scudetto in quel secondo anno dell'olandese. Dopo 88 presenze, fu ceduto al Fulham. E al suo posto arrivò un certo Gigi Buffon.

Elia: chi era costui?

Classe 1987, centrocampista di origini surinamesi, Elia possiamo considerarla come la delusione più grande. Arrivato nell'ultimo giorno di mercato del 2011, esordì alla quinta giornata con il Ctaania. Non è mai riuscito a convincere Antonio Conte, ha totalizzato appena 5 presenze fregiandosi di uno scudetto molto poco suo.

Leandro Fernandes da Cunha: un giovane, mai in prima squadra finora

Gioca tuttora nella Juve Leandro Fernandes da Cunha, classe 1999, arrivato nell'inverno del 2018 e che finora ha giocato solo con Primavera e Under 23. In prima squadra solo per qualche amichevole. Gioca come trequartista ed è considerato molto bravo sui calci di punizione. Ha origini angolane.

De Windt: raccomandato da Davids

Sergio De Windt arrivò alla Juve nel 2000-20001 su consiglio di Edgar Davids. Un'altra meteora, pur arrivando da un vivaio come quello dell'Ajax. Ancelotti e Lippi non lo videro quasi mai, nella prima stagione fu frenato anche da un infortunio al ginocchio.

Ouasim Bouy: promettente, non ha mai sfondato

Promettente Bouy, centrocampista classe 1993. Peccato che non abbia praticamente mai giocato, nonostante Antonio Conte vedesse in lui alcune cose in comune con Andrea Pirlo. Zero presenze in Serie A, 22 minuti in Coppa Italia, qualche partita con la Primavera. E poi tanti prestiti: Brescia, Amburgo, la Grecia e Palermo.

De Ligt: amato e criticato dagli juventini

De Ligt è partito proprio quest'estate con destinazione Bayern Monaco. Alla Juve ha fatto in tempo a farsi rimpiangere, ma anche a farsi criticare per alcuni errori che hanno causato rigori. Arrivato dall'Ajax, è tuttora considerato uno dei migliori difensori a livello europeo. Per lui 117 presenze e 8 gol con la maglia bianconera.

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