Allegri nel mirino: i capi d’accusa dei tifosi della Juve

Scopriamo cosa viene rimproverato all’allenatore. L’hashtag #allegriout è il settimo in tendenza nel mondo, il secondo in Italia
Allegri nel mirino: i capi d’accusa dei tifosi della Juve© LAPRESSE
Filippo Bonsignore
3 min

TORINO - Juve al tappeto, social in subbuglio. Nel mirino, naturalmente, Massimiliano Allegri, ritenuto dal popolo bianconero il principale responsabile della figuraccia contro il Benfica e dell’avvio di stagione non all’altezza. “Non mi sento assolutamente a rischio” ha assicurato il tecnico nella notte dello Stadium. Di diversa opinione i tifosi, delusi per i risultati, certo, ma più in generale, del trend intrapreso da una squadra che sembra in caduta libera, senza rete.

Allegri, il web in subbuglio

Il termometro del web racconta che l’hashtag #AllegriOut è di tendenza: è il secondo trend topic in Italia e il settimo nel mondo. Segno che la situazione è seria ed è ritenuta tale a tutte le latitudini. L’esonero è la richiesta più in voga nei post dei fans ma non è certo una certo una strada facile da intraprendere, specie dal punto di vista economico, considerando che il tecnico è legato alla Juve da un contratto fino al 2025 a 7 milioni più bonus all’anno.

Allegri, ecco i capi d’accusa

I capi di accusa del processo virtuale a Max sono tanti. Innanzitutto, la mancanza di identità e di gioco: non ci sono progressi, anzi, la crisi sembra acuirsi progressivamente. In 60 partite della seconda gestione Allegri, sono state schierate 60 formazioni differenti (al netto naturalmente degli infortuni). Non c’è un canovaccio di gioco, non c’è una base riconoscibile da cui partire e su cui costruire. E poi la preparazione: la Juve ha il fiato corto. Ormai è una costante che, dopo una ventina di minuti, la benzina finisce. C’è stato qualche errore nel programmare questa stagione così atipica? Lo svolgimento delle partite e i tanti infortuni muscolari sembrano avallare questa tesi. Altro tema: la gestione di Di Maria. E’ stato forzato il suo rientro contro lo Spezia nonostante l’argentino non fosse ancora pronto, tanto che si è subito fermato nuovamente, pregiudicando il suo percorso di crescita di condizione in vista del Benfica. E poi la comunicazione. Allegri non sta brillando sotto questo punto di vista. Depotenziare il significato della sfida con il Paris Saint Germain spostando l’obiettivo sul Benfica, indicandola come la vera partita decisiva, ha come avallato in anticipo una eventuale sconfitta. Poi, alla vigilia dell’incrocio con il portoghesi, ha cambiato rotta, derubricandola a partita “importante ma non decisiva”. Il popolo juventino, come capitan Bonucci, è preoccupato.


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