Crisi Juve, le 12 fatiche di Allegri per riprendere la stagione

Solo 10 punti in campionato, a -7 da Napoli e Atalanta e l’Europa compromessa: serve una prova di forza
Crisi Juve, le 12 fatiche di Allegri per riprendere la stagione© Juventus FC via Getty Images
Nicola Balice
4 min

TORINO - Ora serve una prova di forza. Anzi, ne servono dodici. Tante sono le partite in programma tra il 2 ottobre e il 13 novembre, dodici gare che la Juve non può fallire. Che Max Allegri non può fallire. Perché in ballo c'è tanto, anzi c'è tutto. C'è un campionato da tenere quantomeno vivo per poter essere ancora in corsa per lo scudetto da gennaio in poi, quando Allegri potrà avere a disposizione finalmente quella Juve pensata in estate e che mai ha potuto vedere all'opera. C'è una Champions che ora appare appesa a un filo ma che conti alla mano non è ancora perduta. Però servono dodici prove di forza, che ora come ora appaiono dodici autentiche imprese considerando come la Juve di oggi sia sciolta pure contro il Monza al termine di un mese di settembre senza nemmeno una vittoria. Dodici fatiche per un Allegri novello Ercole: nella mitologia l'eroe doveva espiare di essere stato il colpevole della morte della sua famiglia, Max invece deve riuscire a rigenerare una (non) squadra sprofondata in una crisi di identità e risultati. 

Allegri come Ercole

Non ha a che fare con animali mitologici o con imprese da compiere ai limiti della morte come Ercole (in principio Eracle). Ma nemmeno Max se la passa troppo bene, considerando tutte le difficoltà riscontrate dalla Juve in questo avvio di stagione e più in generale all'interno di questo suo secondo ciclo in bianconero: sono 15 le sconfitte in 61 partite complessive, ora si ritrova con soli 10 punti in campionato a -7 dalla vetta di Napoli e Atalanta, in Champions è addirittura fermo al palo dopo le sconfitte con Psg e Benfica. Sono solo alcuni dei numeri che evidenziano il momentaccio della Juve, sulla graticola c'è finito proprio Allegri che ha in ogni caso incassato la fiducia da parte di Andrea Agnelli, nonostante delusione e preoccupazione siano sentimenti diffusi anche all'interno della Continassa ha vinto la linea di chi ritiene che un esonero porterebbe più danni che benefici in questo momento. Resta però una Juve in crisi e tocca proprio ad Allegri trovare il modo di risolvere la situazione.

Le dodici fatiche

Mica facile, considerando pure un calendario che si farà via via ben più complicato rispetto a quello affrontato finora, almeno sulla carta. Ieri la Juve ha ripreso l'attività, la novità di Allegri è stata quella di lasciare la Continassa e tornare a Vinovo per guidare un allenamento congiunto con la Next Gen avendo gli uomini contati tra nazionali e infortunati. La vera preparazione alle dodici fatiche inizierà così solo giovedì prossimo, con un cammino che non ammetterà più passi falsi. Dodici partite in 43 giorni, solo una volta ci sarà la possibilità di allenarsi per tutta la settimana. La Juve comincerà domenica 2 ottobre con il Bologna, poi a seguire Maccabi il 5, Milan l'8, di nuovo Maccabi l'11 e il derby con il Toro il 15. Qualche giorno per tirare il fiato e poi dritti fino alla sosta per il Mondiale: il 21 con l'Empoli, il 25 c'è il Benfica, poi Lecce, Psg, Inter, Verona e Lazio. Come a chiudere un cerchio, la fatica finale sarà proprio contro quel Maurizio Sarri che prese il suo posto nel 2019. Il calendario è questo, la Juve invece deve cambiare e farlo in fretta: forse Ercole non se la passava poi così male...


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