Da Szczesny a Locatelli: meno virtuale, più Juve

Allegri contro il Bologna ritroverà elementi chiave in ogni reparto. Ma il centrocampista azzurro dovrà anche scalare le gerarchie
Da Szczesny a Locatelli: meno virtuale, più Juve© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore
4 min

TORINO - Prove di Juve “reale” e non più “virtuale”. Quel che resta del gruppo bianconero, senza quattordici giocatori convocati nelle varie Nazionali, ha ripreso da due giorni a lavorare in vista delle dodici partite della verità. Dal Bologna alla Lazio, un mese e mezzo per invertire necessariamente la rotta e tornare ad essere la Juve, visto che la squadra attuale è soltanto una sua controfigura, non può essere quella vera. Il riscatto passa naturalmente dai risultati, che sono il toccasana per qualsiasi difficoltà, dall’orgoglio dei giocatori finiti al tappeto con il crollo di Monza, dalla svolta che dovrà per forza imprimere Massimiliano Allegri, confermato nonostante tutto dal club. Ma un aiuto significativo arriverà anche dal recupero degli infortunati e degli assenti a vario titolo nell’ultimo periodo.

Rientri

Il mirino è già puntato sul 2 ottobre, giorno della sfida al Bologna, antipasto dell’incrocio con il Maccabi, decisivo per il cammino in Champions. Max conta di ritrovare almeno quattro giocatori: ecco il primo passo verso la normalità. Non ha torto il tecnico quando sottolinea il peso dei tanti infortuni, specie in una stagione in cui si gioca ogni tre giorni e non si può praticamente mai sbagliare. Il concetto di Juve “virtuale” nasce da lontano, da Chiesa e dal suo recupero più lento del previsto dalla rottura del crociato del ginocchio sinistro, situazione non nuova in infortuni del genere. Allo stop di Federico se ne sono aggiunti tanti altri che hanno penalizzato non poco il decollo della Signora, dandole un volto lontano da quello reale. Adesso questi giorni di sosta per gli impegni delle varie selezioni saranno utili per svuotare un po’ l’infermeria. Allegri ritroverà innanzitutto Szczesny, che si è già fermato tre volte in questa prima porzione di stagione. Perin, in ogni caso, è stato perfetto come sostituto, rivelandosi pienamente un titolare, molto più quindi di un semplice vice. Sempre in difesa, l’obiettivo del tecnico sarà riavere presto il miglior Alex Sandro, reduce da un problema muscolare e tra i più deludenti finora.

Loca c'è

L’iniezione di energia più importante dovrebbe arrivare a centrocampo, dove sono sulla via del ritorno Locatelli e Rabiot, entrambi fermati da contrattempi muscolari che li hanno costretti a saltare Salernitana, Benfica e Monza. Manuel, in particolare, è alle prese con una doppia rincorsa: quella finalizzata a ritrovare la migliore condizione fisica e quella a scalare nuovamente le gerarchie della mediana. Stando alle recenti confidenze di Allegri diventate di dominio pubblico, infatti, l’azzurro non è un titolare nei pensieri dell’allenatore, nonostante sia costato un anno fa 37,5 milioni (bonus compresi) e sia stato fortemente voluto dal tecnico. Dopo una stagione in cui ha dovuto giocare fuori posizione per la mancanza di un regista, con l’arrivo di Paredes, Locatelli era pronto ad agire nuovamente da mezzala, ruolo in cui rende meglio, salvo scoprire a mezzo stampa che l’idea di Max per il centrocampo non lo contemplava. I titolari sarebbero dovuti essere Pogba, Paredes e Rabiot, con Manuel prima riserva. Scaricato, in pratica, a stagione in corso. Parentesi tutt’altro che secondaria: in questo discorso, non si può dimenticare che la società ha provato in tutti i modi a disfarsi di Rabiot fino a pochi giorni dalla fine del mercato… Ora è necessario ripartire. Col Bologna, Allegri ritroverà pure Cuadrado e Milik, squalificati a Monza, così come Bonucci, a sorpresa in panchina per scelta tecnica. Mancherà Di Maria, fermato per due giornate dal Giudice sportivo, che tornerà buono innanzitutto in Champions League. La Juve piano piano quindi è quasi “reale”, in attesa di Pogba e Chiesa. Ma, oltre agli uomini, adesso servono anche i risultati.


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