Kostic più Vlahovic: Juve, è questione di feeling

I bianconeri vogliono risalire la classifica e ha bisogno di loro per farlo: l’ex Eintracht non è ancora esploso, ma sa come servire i compagni
Kostic più Vlahovic: Juve, è questione di feeling© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore 
4 min

TORINO - Assist di Kostic, gol di Vlahovic. Sì, è possibile, la Serbia lo ha dimostrato. Ora, dopo i tifosi serbi, pure gli juventini vogliono fare festa con una combinazione del genere che non si è ancora vista alle nostre latitudini. In Nazionale Dusan si è sbloccato e ha rotto il digiuno che durava da quasi un mese proprio grazie ad un servizio perfetto di Filip. Adesso Allegri e il mondo bianconero auspicano che sia il punto di partenza per il decollo anche nella Juve. C’è voglia dei gol di DV9, certo, ma c’è voglia di scoprire il vero Kostic. Il numero 17 è stato uno dei grandi colpi del mercato; non un giocatore qualunque, ma l’Mvp dell’ultima Europa League vinta dall’Eintracht Francoforte. Se i tedeschi sono tornati protagonisti a livello continentale lo devono soprattutto a lui, che con i bianconeri di Germania è arrivato a toccare il punto più alto (finora) della carriera, guadagnandosi la chance di sbarcare in Italia, dopo essere stato un anno fa ad un passo dalla Lazio e più recentemente nel mirino dell’Inter. Alla fine ha vinto la Juve, che lo ha corteggiato per molto tempo, specie ad inizio mercato salvo poi allontanarsi un po’, fino al definitivo, e decisivo, ritorno di fiamma.

Kostic re degli assist

Kostic non è ancora esploso completamente nel nostro campionato e non certo per colpe proprie. Arrivato a Torino alla vigilia del campionato, Allegri ha subito puntato con decisione su di lui e Filip ha dovuto imparare ed ambientarsi giocando. Tempo per allenarsi? Poco, visto il calendario così fitto; la pratica è stata fatta direttamente in partita. La Juve non lo ha aiutato nel decollo, considerato il trend di prestazioni e risultati che ha avuto come punto di caduta definitivo il crollo di Monza. Finora si sono visti soltanto bagliori del giocatore decisivo e capace di fare la differenza ammirato all’Eintracht. Bagliori comunque significativi, riassunti nei tre assist per i gol di Milik (contro la Fiorentina), McKennie (contro il Paris Saint Germain) e Bremer (contro la Salernitana). Ecco la specialità della casa, ecco la qualità principale che ha stregato i dirigenti juventini, l’assistenza per i compagni. Il fornire loro passaggi decisivi, palloni soltanto da spingere in rete. Filip infatti è uno dei re degli assist a livello continentale: negli ultimi quattro anni, 2018-22, trascorsi a Francoforte, il serbo ha offerto 44 assist, come Alexander Arnold e Jadon Sancho. Meglio hanno fatto soltanto Messi con 57 e Müller con 66. Numeri che rendono bene l’idea delle sue capacità.

Il momento della svolta

Ora è arrivato il momento della svolta. La Serbia ha restituito un Kostic rigenerato, sorridente, in palla, pronto a prendersi definitivamente la Juve. Allegri continuerà ad insistere e a puntare su di lui a sinistra, per un altro motivo: la sua duttilità. Filip può giocare infatti in più ruoli: esterno del tridente nel 4-3-3, ala nel 4-4-2 e laterale a tutta fascia nella linea a cinque del 3-5-2. Proprio la posizione occupata nell’ultimo periodo e proprio da quelle zolle si ripartirà domani sera contro il Bologna. Gli step di crescita per arrivare al boom passano dagli strappi in velocità palla al piede, dal feeling crescente con i compagni, dagli assist e dai gol. Non è un bomber di professione, Kostic, ma con l’Eintracht ne ha messi a segno 18 in 129 presenze. All’orizzonte ci sono 12 partite in un mese e mezzo per aggiustare la classifica in campionato e tentare la rimonta in Champions League, prima di andare in Qatar a giocarsi il secondo Mondiale della carriera. Dodici gare per volare e far volare Vlahovic e la Juve. 


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