Il caso Vlahovic spaventa la Juve: un dato preoccupa Allegri

Nessun tiro e il pallone consegnato al contropiede del 2-0 Milan: serve subito una reazione
Il caso Vlahovic spaventa la Juve: un dato preoccupa Allegri© Getty Images
Filippo Bonsignore
3 min

TORINO - Decisivo, ma al contrario. Dusan Vlahovic non pensava certo che fosse questo l’epilogo del suo viaggio a San Siro. Decisivo, il bomber, lo era stato con tre gol consecutivi nello spazio di otto giorni a Norvegia (in maglia Serbia), Bologna e Maccabi e puntava ad allungare la serie positiva. Dalla parentesi con la nazionale aveva ottenuto un carico di fiducia e serenità che gli aveva fatto dimenticare le difficoltà con la Juve, certificate dal crollo di Monza, e lo aveva fatto ripartire di slancio in campionato e in Champions. Come per la Signora, anche per Vlahovic è stata un’illusione: il Milan ha riportato l’orologio all’indietro e il suo errore che ha avviato il raddoppio dei rossoneri ha messo la cera lacca su un a partita da dimenticare. DV9 è rimasto a secco di tutto: di gol e di tiri. Zero conclusioni, nello specchio e non, in 78 minuti prima della sostituzione. E non è la prima volta in stagione. La crisi della Juve avvolge anche Vlahovic, che si uniforma al rendimento altalenante della squadra, tra alti e bassi costanti che non possono lasciare tranquilli. Altre statistiche del match con i rossoneri - 12 palle perse, 9 passaggi sbagliati su 20, un solo duello vinto su quattro - riassumono la giornata negativa dell’attaccante che si incupisce non appena le cose non girano a dovere, si innervosisce e non riesce a fare la differenza. Che poi la squadra non lo assecondi e non sia in grado di esaltarlo a dovere, è un altro elemento da considerare ed è uno dei problemi principali da risolvere per Allegri, però anche Dusan deve svoltare. Perché il serbo resta comunque il miglior realizzatore dei bianconeri con 6 gol in 11 partite (5 in campionato e uno in Champions) e rimane naturalmente la pedina principale e imprescindibile dell’attacco bianconero.

In trasferta

Il flop di San Siro è pesante ma ora c’è subito l’occasione per reagire e ripartire: dai novanta minuti di Haifa dipendono i destini bianconeri in Europa e non c’è alternativa alla vittoria. Serve uno squillo di Vlahovic, quindi, che vuole dimenticare il Milan e tornare decisivo anche per sfatare il tabù delle gare in trasferta, dove non ha ancora segnato in questa stagione. Lontano dallo Stadium hanno segnato soltanto Milik (a Firenze) e McKennie (a Parigi) e sono gli unici due centri della Juve finora fuori casa. Decisamente poco in generale e non solo nel caso specifico di Dusan. Ora inizia l’ennesima settimana della verità, quella che porta la Juve al bivio in Champions e al derby di campionato, e che definirà più nitidamente le prospettive dei bianconeri. La svolta passa necessariamente anche, o forse soprattutto, dai gol di Vlahovic. Nove mesi fa è stato acquistato realizzare i sogni di grandezza della Signora. La mission e resta anche adesso la medesima. Palla a Dusan, insomma. 

 


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