Juve, l'eclissi di Paredes: da colpo di mercato a riserva

Accolto da star durante la prima di campionato, il centrocampista argentino è stato travolto dal negativo avvio di stagione della squadra: nel derby terza esclusione consecutiva dai titolari
Juve, l'eclissi di Paredes: da colpo di mercato a riserva© Juventus FC via Getty Images
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L’orizzonte di un calciatore, in particolare nel calcio di oggi (e di questa stagione soprattuttto…) in cui si gioca ogni tre giorni può cambiare da un momento all’altro. Basta una partita da protagonista seguita da una negativa per attirarsi fiumi di critiche e magari riflessioni più profonde se si è stati pagati tanto sul mercato e se si era arrivati con l’etichetta di acquisto determinante per le sorti della propria squadra. Figurarsi, come nel caso di Leandro Paredes, se il primo bilancio si fa dopo un mese e mezzo dall’approdo alla Juventus.

Paredes, dall'accoglienza da star alla panchina

Esattamente 45 giorni fa, il 1° settembre, il centrocampista argentino sbarcava all’Allianz Stadium da star conclamata, presentandosi in medias res durante la partita contro lo Spezia, quarta giornata di campionato, dopo la laboriosissima trattativa con il Psg per portarlo a Torino, favorita anche dal legame profondo con Angel Di Maria. I saluti di Paredes ai nuovi tifosi addirittura su un palco personalizzato, una squadra che sembrava convincere e avviata verso la stagione del riscatto: tutto faceva pensare all’alba di una nuova era vincente per la Juve e del riscatto personale per l’argentino, reduce da un’estate ai margini al Psg e in generale da stagioni da comprimario nel centrocampo dei francesi infarcito di stelle.

Leo Paredes e il difficile approccio con il pianeta Juve

Per stravolgere il quadro sono però bastate poche settimane. Dall'esordio sul campo della Fiorentina in poi, appena due giorni dopo il suo sbarco in Italia, Paredes ha avuto la sfortuna di ritagliarsi un posto da titolare nelle due settimane più difficili della stagione della Juve, quelle che, tra il 6 e il 18 settembre, hanno visto franare la squadra in Champions con le sconfitte contro Psg e Benfica, e in campionato, con il pari tra le polemiche contro la Salernitana e il ko di Monza. Partite nelle quali la Juve ha deluso anche a livello caratteriale e di gioco, non trovando in Paredes quel punto di riferimento nel cuore del campo, quella guida sicura nei momenti di difficoltà e quella luce in fase di costruzione che Allegri, la società e i tifosi si sarebbero aspettati.

Juve, tra i titolari non c'è più posto per Paredes

Così proprio in Brianza Paredes ha giocato l’ultima partita da titolare con la Juve in campionato, risbucando tra gli 11 di partenza nella disastrosa notte di Haifa contro il Maccabi, salvo venire sostituito dopo 45 minuti al termine della propria peggior prestazione in bianconero. Allegri ha inizialmente giustificato le proprie scelte, dopo la sosta per le nazionali, con la fatica accusata da un giocatore che non ha svolto una preparazione adeguata in estate e poi sempre in campo con l’Argentina, ma il campionato è ormai ripreso da quasi un mese e i numeri sono macigni. Paredes ha disputato solo 35 minuti contro il Bologna, gara vinta in scioltezza dalla Juve, 30 contro il Milan, entrando solo nel finale di una gara quasi compromessa, e addirittura solo i minuti di recupero nel derby. Partite nelle quali la Juventus si è schierata con assetti diversi, due centrocampisti centrali contro rossoblu e rossoneri, mediana a tre nel derby. Eppure per Paredes non c’è stato spazio, con Rabiot intoccabile, Locatelli tornato titolare e McKennie jolly prezioso in mezzo o sugli esterni. La stagione è lunga e ci sarà bisogno di tutti, in campionato e in Europa, se la marcia continentale della Juve proseguirà, ma non era così che Leo si immaginava i primi passi alla Juve, in particolare nell’ottica della preparazione di un Mondiale da vivere da protagonista.


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