Juve, Allegri senza pace: gli restano solo i giovani

La squadra pensata in estate non l’ha mai vista, gli infortuni (e ora una squalifica) non finiscono mai
Juve, Allegri senza pace: gli restano solo i giovani© Getty Images
Nicola Balice
3 min

TORINO - Non c'è pace per Allegri. Quella squadra che aveva pensato in estate non l'ha mai vista. Zero minuti per Pogba, zero minuti per Chiesa, appena 333 per Di Maria. E poi ancora una serie di infortuni pesanti o pesantissimi, un fattore decisivo per quanto a metà strada tra l'alibi e la colpa considerando tutte quelle situazioni che potevano essere gestite meglio. A cominciare proprio da quella con Pogba protagonista, passando per i continui start and stop di Di Maria. Sono loro i due giocatori che ha voluto, quasi preteso. Sono loro i campioni che dovevano prendere per mano la Juve. Sono loro che fin qui lo hanno lasciato «un po' a piedi». Facendo in modo che quella Juve pensata in estate sia rimasta per ora solo un disegno sulla lavagnetta: con Pogba al centro di tutto. 

A Villar Perosa

Già a Villar Perosa il presagio era chiaro: «Credo che la società abbia fatto un ottimo mercato. Poi l'infortunio di Pogba ci ha lasciato un po' a piedi in questo momento», spiegava il tecnico. Che anticipava quello che sarebbe potuto succedere: «Non sono un dottore. Cosa ne penso? Io non penso, io mi sono affidato a quello che è stato detto e alla decisione che è stata presa. È stata adottata una terapia conservativa, nel giro di 5-6 settimane potrà essere in campo. Bisogna avere fiducia per forza, perché senza fiducia... La decisione è stata quella, poi vedremo se è stata giusta o sbagliata». Che sarebbe stata sbagliata, se lo aspettava o almeno se lo sentiva: il 5 settembre arriva il giorno dell'operazione, quasi 45 giorni dopo l'infortunio. Questo significava una sola cosa, mettere una croce sopra sulla possibilità di vedere il vero Pogba in campo prima del 2023. Ecco perché dichiarazione dopo dichiarazione, a proposito di Pogba (e di Chiesa) sono sempre arrivate previsioni realistiche al punto di sembrare crudeli: alla fine ha avuto ragione Allegri, anche se sperava di no. 

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Tutti fuori

Senza i suoi campioni la Juve è anche senza Champions: Pogba e Chiesa mai avuti (come Aké e Kaio Jorge), Di Maria quasi, infermeria sempre affollata. Pesanti le assenze di Rabiot e Locatelli a settembre, per esempio. Tornando all'attualità, da 20 giorni è di nuovo fuori El Fideo, da 15 manca Bremer: entrambi parzialmente in gruppo da ieri, hanno l'Inter nel mirino con minime speranze di panchina per il Psg. Fuori c'è un Paredes mai in grado di imporsi, domani sarà squalificato un leader come Danilo, pure per De Sciglio il 2022 è finito da tempo, sabato si è fermato McKennie (al Mondiale ci sarà, con la Juve forse tra Verona e Lazio) insieme alla rivelazione Iling. Poi c'è Vlahovic, costretto a iniziare la stagione rincorrendo la condizione migliore per smaltire le scorie di una pubalgia tornata a fare paura proprio ora: l'infiammazione c'è, va gestita, il Mondiale si avvicina ma almeno con l'Inter proverà a esserci. E per Allegri i problemi non finiscono mai: non gli restano che i giovani


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