La Juve e l'importanza delle seconde squadre: parlano Agnelli e due grandi ex

Dibattito con partecipanti illustri allo Stadium prima della partita della Juve Next Gen contro il Mantova: le testimonianze di Morata e Khedira
La Juve e l'importanza delle seconde squadre: parlano Agnelli e due grandi ex© ANSA
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Il campionato di Serie A è fermo, il Mondiale è in pieno svolgimento, purtroppo senza l’Italia, ma all’Allianz Stadium è una domenica speciale. Prima dello storico debutto della Juve Next Gen nell’impianto “dei grandi” per la partita della 15ª giornata del girone A di Serie C contro il Mantova, presso lo stadio di proprietà del club bianconero si è infatti svolto un dibattito sull’importanza delle seconde squadre, al quale hanno partecipato le massime istituzioni calcistiche italiane e della Juve, ma anche importanti dirigenti internazionali.

La Juve e l'esperimento seconde squadre: la soddisfazione di Agnelli

Alla presenza, tra gli altri, del presidente della Figc Gabriele Gravina, dell’omologo della Lega Serie A Lorenzo Casini, del direttore sportivo dell’Atletico Madrid Andrea Berta e del presidente dell’Olympique Marsiglia Pablo Longoria, a fare gli onori di casa e ad aprire i lavori del dibattito intitolato "Le seconde squadre in Italia e in Europa, modello per il futuro?" è stato il presidente della Juventus Andrea Agnelli, risalito alle origini del progetto che tante soddisfazioni sta dando alla società nella valorizzazione dei propri giovani: "Non parliamo di un progetto innovativo, si tratta di copiare quello che gli altri fanno bene. Il passaggio dalla seconda squadra è utile sì per la Juventus, ma anche per la sostenibilità creandosi giocatori in casa. E poi si danno giocatori alle Nazionali e parliamo di Miretti e Fagioli che hanno appena esordito con Mancini, ma anche di 7-8 giocatori che sono in pianta stabile in Under 20. Le seconde squadre sono importanti, è un progetto che abbiamo voluto con tenacia, fin dal mio arrivo nel 2010. Costacurta che lavorava per la Federazione spinse a credere nelle seconde squadre. Abbiamo tentennato internamente anche noi, ma poi sentii Cherubini e dicemmo: ‘Si fa'. Sapevamo che il progetto avrebbe dato i suoi frutti dopo 3-5 anni".

Khedira e Morata: "L'esperienza nelle seconde squadre è fondamentale"

Ospiti d'eccezione anche due grandi ex della storia recente della Juventus, che hanno parlato delle rispettive esperienze nelle seconde squadre in Germania e in Spagna. Si tratta di Sami Khedira e Alvaro Morata, che ha mandato un messaggio registrato dal Qatar dove è impegnato con la Spagna nel primo Mondiale della carriera: "Per la mia esperienza allo Stoccarda posso dire che il passaggio nella seconda squadra in terza divisione è stato importante - ha detto Khedira - Serve tempo, c’è un mix di giovani e giocatori esperti, è un'ottima possibilità per arrivare in prima squadra". Così invece Morata: "L'esperienza nelle seconde squadre è stata fondamentale per la mia carriera. In Spagna è una mentalità che c'è da anni, è una preparazione importantissima per il calcio dei grandi. A volte si pensa che sia meglio andare a giocare in una squadra più piccola, ma il passaggio nella seconda squadra è importante".

Gravina bacchetta il calcio italiano: "Solo la Juve ha creduto alle seconde squadre"

Parola poi al presidente Figc Gabriele Gravina, che ha elogiato il coraggio della Juve snocciolando alcuni numeri desolanti sull'impiego dei giovani nel calcio italiano: "Il progetto delle seconde squadre fa bene alla Nazionale e anche alla Juventus, ma purtroppo non è ancora stato approfondito come meriterebbe. Sono diversi anni che i calciatori del massimo campionato italiano superano il 65% e i calciatori Under 21 sono l’1% e questo ha un riflesso negativo sulla Nazionale. La Juve c'ha creduto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti anche a livello di sistema. A livello di Champions League il minutaggio di un Under 21 italiano è 5 minuti, rispetto agli 8.000 della Francia. Bisogna che in tempi rapidi si arrivi a delle conclusioni per tutte le altre società che nel 2018 hanno guardato con preoccupazione alla nascita di questo progetto".


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