Multa, penalizzazione o retrocessione: ecco che cosa rischia la Juve

Mentre Tebas chiede all'Uefa di punire subito e duramente a società bianconera per violazione del fair play finanziario, i tifosi s'interrogano sulle possibili sanzioni della giustizia sportiva che, il giorno prima delle dimissioni del Cda, ha acquisito gli atti dell'inchiesta della magistratura torinese. Ora deve decidere come muoversi. Ecco che cosa prevede l'articolo 31, in caso di sentenza di condanna del tribunale sportivo
Multa, penalizzazione o retrocessione: ecco che cosa rischia la Juve© Juventus FC via Getty Images
Xavier Jacobelli
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Dal 27 novembre, il giorno prima del ribaltone bianconero, la Procura Federale ha ricevuto dai magistrati torinesi le carte dell'inchiesta Prisma. La giustizia sportiva ha già assolto i dirigenti juventini per il caso plusvalenze. Ora deve decidere se riaprire la questione qualora dalle intercettazioni emergessero prove di illecito e in questa ipotesi ci sarebbe un nuovo procedimento davanti alla Corte Federale. Il secondo potrebbe essere relativo alla scrittura privata con Ronaldo e alla vicenda degli stipendi congelati per il Covid. A meno che gli investigatori federali non decidano di accorpare le due indagini in un'unica inchiesta. Anche alla luce del durissimo attacco di Tebas che ha chiesto all'Uefa di punire la Juve per violazione del fair play finanziario, i tifosi bianconeri si interrogano su che cosa possa accadere alla società nell'ambito della giustizia sportiva. La casistica riguarda il caso di "falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero qualsiasi altra attività illecita o elusiva" che sia stata determinante o non determinante per l'iscrizione al campionato.

L'articolo 31 contempla diverse sanzioni: comma 1) se la variazione di bilancio non è stata determinante per l'iscrizione al campionato, alla società viene comminata una multa, ai dirigenti un'inibizione, alla squadra viene risparmiata la penalizzazione; comma 2) se la variazione di bilancio è stata determinante per l'iscrizione al campionato, le pene vanno "dalla penalizzazione di uno o più punti in classifica" alla "retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza e dunque il passaggio alla categoria inferiore", sino "all'esclusione dal campionato con assegnazione a uno dei campionati di categoria inferiore"; comma 3) nel caso in cui "la società pattuisca con i propri tesserati o corrisponda comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, viene punita con l'ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica". I giocatori coinvolti rischiano "una squalifica di durata non inferiore a un mese".


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