Gravina: "Juve? Attenti al linciaggio di piazza"

Il presidente della Figc commenta il caso bianconero: "Non mi piace sanzionare prima del processo, alla fine trarremo le conclusioni"
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NAPOLI - "Non mi piace sanzionare alcune realtà, nel caso specifico la Juventus, prima che venga svolto il processo. Ci sono delle indagini, acquisizioni di atti, la nostra Procura è allertata, non conosciamo l’esito o le condizioni del procedimento della magistratura ordinaria, aspettiamo ciò che emergerà. È sicuramente un momento di riflessione del sistema. Se vogliamo andare al linciaggio di piazza non è un problema, ma stiamo calmi perché temo che quel problema possa riguardare anche altri soggetti". Commenta così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in occasione del convegno "Calcio&Welfare" a Napoli, il caos che ha coinvolto la Juve, con le dimissioni del CdA e di Andrea Agnelli.

Gravina: "No al linciaggio"

"Il tema che questo argomento può riguardare altri club - ha chiarito poi Gravina - non è riferito all'indagine in corso sulla Juventus ma ad una reazione esasperata che in Italia, in generale, rende colpevole chi ancora non è stato condannato". Detto questo, il presidente della Figc spiega che "la federazione, così come ha evidenziato alcune criticità nell'episodio Juventus, ha fatto lo stesso in tempi non sospetti a luglio nel caso del procuratore D'Onofrio, che era stato già deferito quando è venuto fuori tutto. La Federazione non fa sconti - ha aggiunto Gravina - ed è sicuramente per un principio di garanzia per tutti, ma c'è un momento in cui il calcio ha l'esigenza di accumulare tutte le negatività e di scaricarle. Credo che in questi 4 anni ci siano tanti elementi di valutazione che fanno capire il nostro modo di essere e di agire. Quindi sottolineo: garantisti sì, siamo per un sistema di tutela, ma il mondo del calcio ha una grande capacità, grazie a quella passione, al contributo dei volontari, all'entusiasmo dei suoi tifosi sviluppa e matura degli anticorpi e reagisce anche ad attacchi così violenti come quelli che il calcio sta subendo in questo momento". E ancora: "Ne usciremo come sempre, ma ne usciremo a una sola condizione: con la capacità di essere coerenti nell'applicare e nel pretendere rispetto delle regole e soprattutto nel punire, se bisognerà punire, ma nell'assolvere se nel caso di assolvere".


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