Intercettazioni Juve: “Bonucci, vuoi che succeda un finimondo?”

Tutti i dialoghi e le frasi al vaglio degli inquirenti: "È grave come Calciopoli, ma qui ce la siamo creata noi"
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TORINO - Plusvalenze e manovre stipendi, sono questi i due punti intorno ai quali ruota passato, presente e futuro in casa Juventus, dall'ispezione della Consob all'inchiesta della Procura fino alle dimissioni in blocco di Agnelli e del CdA. C'è un'indagine in corso e cruciali nel processo saranno anche le intercettazioni telefoniche.

"Finché non ti sgamano"

Come quella tra Federico Cherubini e Stefano Bertola (ex direttore finanziario del club bianconero) del luglio 2021 per la trattativa (in stallo) col Sassuolo per Locatelli: "Demiral non sapevano neanche chi era, dovevamo prenderlo noi ma non avevamo posto". E ancora in risposta a Bertola ("Gliel'avevate ordinato voi? L'avevate visto voi?"), Cherubini aggiunge: "A loro gli abbiamo portato l'agente nella sede, serviva una società, noi non potevamo in quel momento pagare 10 milioni, loro possono farlo però quel servizio l'hai pagato! Perché lo hai ricomprato a 16/18. Però il rischio è che se andava male...". Con Bertola che chiude: "...finché non ti sgamano!".

Cherubini e i milioni di Demiral, Sensi, Zaza e Lirola

Sempre Cherubini, lamentandosi di Carnevali: "Se le condizioni che mi dai sono quelle che dai a Edu dell'Arsenal, che non hai mai visto in vita tua, qual è il valore aggiunto della relazione decennale? Che fine han fatto gli 8 milioni che hai guadagnato in 6 mesi con Demiral che non sapevi chi era? Il nostro decisivo appoggio quando hai preso Sensi? La valorizzazione di Zaza? I 13 milioni che hai preso con Lirola?".

"Bonucci, vuoi che succeda il finimondo?"

Fronte stipendi invece i conti non tornano per 30 milioni di euro e nodo cruciale è la famosa "carta di Ronaldo". Il quadro e il clima sono descritti bene da un botta e risposta tra Bonucci e Paratici nel 2020. Il difensore: "Scusa, Fabio, io mi fido di te ma se poi arriva un altro?". Il dirigente: "Leo, la Juve è quotata in borsa, è degli Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?".

"È grave come Calciopoli"

Il dialogo tra Bertola e Cherubini durante una cena a Torino il 22 luglio 2021: "In quindici anni una situazione così brutta non me la ricordo; faccio un solo paragone: Calciopoli. Ma lì tutti ci davano addosso; qui ce la siamo creata noi". Ancora Cherubini: "Io l’ho detto più volte a Fabio (Paratici, ndr): è una modalità lecita ma hai spinto troppo. Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Lui rispondeva: non ci importa. O metti 4 o metti 10, nessuno ti può dire nulla". E ancora: "Con Fabio non si poteva ragionare. Finchè c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera". In un’altra conversazione lo stesso Cherubini dice: "Per fortuna alla luce delle recenti visite ci siamo fermati". E le "visite" a cui fa riferimento sono gli accertamenti della Consob. 

La supercazzola alla Consob

"Tanto la Consob la supercazzolamo" diceva il successore di Bertola, Stefano Cerrato, parlando con un collega a proposito dell’operazione con il Marsiglia per i giovani Tongya e Aké. Invece in merito allo scambio con il Barcellona tra Pjanic e Arthur c'è una telefonata con Roberto Grossi, revisore dei conti di Ernst&Young. Dice Cerrato, ex direttore finanziario: "Sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento di un principio contabile o qualcosa del genere. Cioè posso supercazzolarli in un modo un po’ più raffinato? Invece di dire solo questo?". E Grossi suggerisce: "Non usare il termine 'aleatorietà' che è troppo forte, meglio usare 'soggettività'".   


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