Juve, stavolta non basta la solita difesa

.
Juve, stavolta non basta la solita difesa© Juventus FC via Getty Images
Alessandro F. Giudice 
3 min

L’effetto valanga rischia di travolgere la Juve perché la vicenda si ingrossa: da un problema contabile ha assunto risvolti regolamentari (Consob) prima di scatenare un’inchiesta penale e di azzerare il CdA. Rischia ora di contaminare la sfera sportiva. Se la Figc frena, temendo danni all’intero calcio italiano, l’Uefa ha aperto un’inchiesta mirante ad accertare violazioni del Fair Play Finanziario. Serve grande ottimismo per sperare che dalla tempesta la Juve esca senza ricadute sportive. Pur ritenendo irrealistici gli scenari più apocalittici, per i quali occorre dimostrare che le irregolarità contabili consentirono alla Juve di iscriversi al campionato, il filone delle scritture con i tesserati comporta rischi di penalizzazione. L’ammissione di irregolarità dei bilanci non è in discussione dal momento che la stessa società ha deciso di rifarli. Non c’è ammissione di colpa penale ma un bilancio ritirato e riscritto sotto dettatura degli organi regolamentari non è cosa normale. La Juve ha subito gli eventi, non li ha governati. Prima fece spallucce sui rilievi Consob: abbiamo seguito le regole, i bilanci sono a posto, tutta l’industria del calcio segue le stesse prassi. Il CdA ingaggiò esperti che confermarono la linea della fermezza fino al 18 ottobre, quando Deloitte non certificò il bilancio scrivendo pesanti rilievi che obbligarono il CdA a spostare l’assemblea. Il 24 ottobre arrivarono gli avvisi di garanzia e iniziò un frenetico via vai di riunioni: CdA, comitato rischi, nuovi esperti che sconfessavano i primi. Dal “tutto a posto” all’ammissione: esistono diversi trattamenti contabili, quello adottato dal club era uno, ma non il migliore, se il CdA ha poi deciso di riscrivere il bilancio. Non prima delle dimissioni di massa. Rilevammo già a caldo come l’applicazione dei principi internazionali (tra cui l’ormai famoso IAS38) precluda alla Juve la solita difesa di una prassi scorretta, quella delle plusvalenze senza cassa, che serve a rinviare perdite al futuro. Stando a ciò che emerge, tra intercettazioni e documenti riservati, duole sospettare che la prassi di edulcorare i bilanci per proiettare forza economica superiore al reale, assorbendo costi superiori ai concorrenti, fosse un sistema di cui gli attori sembravano consapevoli. Il rapporto Consob cita documenti interni in cui si parlava di perdite da ridurre con operazioni di mercato che spesso erano scambi senza passaggio di denaro: maquillage. Crediamo di essere stati i primi, già nel 2020 su queste colonne, a definire insostenibile la struttura di costi della Juve segnalando il pericolo che il ricorso alle plusvalenze avrebbe richiesto operazioni sempre più azzardate. Se non stupore, quindi, consentiteci ancora di avvertire oggi una certa amarezza. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i migliori video