TORINO - Il futuro è adesso. In società e sul campo. La partita è apertissima su entrambi i fronti e la nuova Juve targata John Elkann vuole tornare a giocare da protagonista. L’emergenza principale è naturalmente la crisi aziendale deflagrata con le dimissioni del presidente, Andrea Agnelli, e dell’intero consiglio di amministrazione sull’onda dell’inchiesta della procura di Torino sui bilanci del club dell’ultimo triennio. Il tema giudiziario è quello predominante, perché la Juve sarà alle prese nei prossimi mesi con la giustizia ordinaria e con la giustizia sportiva, che ha ricevuto le carte dagli inquirenti torinesi e sta valutando attentamente soprattutto la cosiddetta “manovra stipendi”, ma non solo. C’è un’indagine dell’Uefa in corso su possibili violazioni del fair play finanziario e delle norme sulle licenze per club (la Juve ha assicurato «massima cooperazione» a Nyon) e ci sono i rilievi mossi dalla Consob.
La data
La società bianconera dovrà difendersi adeguatamente in tutte le sedi e la missione sarà affidata al nuovo management che entrerà in carica ufficialmente il prossimo 18 gennaio, data dell’assemblea degli azionisti che nominerà il nuovo consiglio di amministrazione. Si aprirà così la nuova era della Juve post Andrea Agnelli e la gestione di questo passaggio così delicato sarà affidata a figure di alto profilo, esperti di materie giuridiche e societaria. Un governo di “tecnici”, per rifarsi alla politica, la cui composizione si scoprirà prima della riunione assembleare. Exor, l’azionista di maggioranza che controlla la Juventus, renderà nota la lista dei nuovi amministratori entro il 24 dicembre, entro cioè venticinque giorni dall’assemblea. «Il nuovo Consiglio sarà formato da figure di grande professionalità sotto il profilo tecnico e giuridico, guidati del Presidente Gianluca Ferrero: insieme agli altri amministratori, avrà il compito di affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi» ha spiegato John Elkann, amministratore delegato di Exor.
I volti
Ferrero, commercialista di lungo corso e da sempre vicino a Casa Agnelli, sarà appunto il nuovo presidente. L’altra pietra angolare del rilancio è già stata individuata in Maurizio Scanavino, ad del gruppo editoriale Gedi e altro uomo fiducia di Elkann, nominato direttore generale. Sarà proprio Scanavino l’uomo forte in azienda: da lui passeranno tutte le decisioni principali. Al momento, sono questi i volti già noti che saranno al timone della Juve. Sugli altri componenti del cda, al momento, ci sono soltanto voci. I più accreditati portano ad una conferma di Suzanne Heywood, già presente nel consiglio dimissionario. È una manager inglese anch’essa molto vicina ad Elkann e riveste già un ruolo di primo piano in Exor in qualità di chief operating officer ed è anche presidente di Cnh e Iveco. Un altro manager di Exor che potrebbe essere cooptato è il francese Benoît Ribadeau-Dumas. Nel medio termine, poi, potrebbero esserci altri cambiamenti o inserimenti nel management: Evelina Christillin e Alessandro Del Piero sono nomi sempre attuali.
Sul campo
C’è poi l’aspetto sportivo, il cui riferimento, indicato proprio da Elkann, sarà Massimiliano Allegri. Da martedì prossimo, la squadra - pur ancora a ranghi ridotti visto i tanti juventini impegnati nel Mondiale - si ritroverà alla Continassa per riprendere la preparazione in vista della seconda parte di stagione che, vista l’attualità, sarà ancora più complicata da gestire. E qui toccherà a Max fare la differenza.