Perché Marotta può rimettere in piedi la Juve (Inter permettendo)

Il possibile ritorno a Torino dell'attuale ad nerazzurro è considerato un'ancora di salvezza negli ambienti bianconeri e sarebbe la grande rivincita di Beppe, defenestrato nell'autunno 2018 per essersi opposto al faraonico affare Ronaldo. Il nuovo Cda si insedierà il 18 gennaio, sarà imbottito di fedelissimi esperti di Elkann, chiamati a fronteggiare l'emergenza giudiziaria e di bilancio. Ma alla società servirà più che mai una grande figura che sappia di calcio come Marotta. Ammesso che Zhang lo lasci andare.
Perché Marotta può rimettere in piedi la Juve (Inter permettendo)© Inter via Getty Images
Xavier Jacobelli
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"I successi sportivi sono solo l'aspetto più esaltante dell'evoluzione vissuta dalla società: l'inaugurazione dell'Allianz Stadium nel 2011, la nuova identità varata lo scorso anno, la nascita delle Juventus Women, anch'esse subito vincenti, dell'Under 23, sono solo alcuni dei passi compiuti per regalare al club una dimensione sempre più globale. E in ognuno di questi Marotta ha lasciato un'impronta indelebile. Così come indelebili saranno gli insegnamenti appresi da chiunque abbia lavorato al suo fianco". Chi l'ha detto? La Juve. Quando? Il 25 ottobre 2018, all'indomani del traumatico divorzio del dirigente che, in otto anni e quattro mesi in bianconero, oltre a piazzare colpi a ripetizione sul mercato, ha apposto la sua firma in calce a 7 scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia di fila, 3 Supercoppe di Lega, 2 finali di Champions League nell'arco di tre stagioni. E all'Inter ha vinto 1 scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa di Lega e ha riportato il club fra le prime sedici squadre d'Europa. Si capisce perché il titolo di stamane del Corriere dello Sport ("La carta Marotta", in prima pagina; "Juve, sapore di Marotta" alle pagine 2-3) non potesse essere più azzeccato per fotografare l'aria che tira alla Continassa, squassata dalla tempesta e in attesa di conoscere gli ulteriori sviluppi della situazione. Sia in ambito giudiziario (gennaio 2023, udienza davanti al Gup, il Giudice delle indagini preliminari, chiamato ad avallare o a cassare la richiesta di rinvio a giudizio di Andrea Agnelli e altre 11 persone, oltre alla Juve, formulata dai pm titolari dell'inchiesta Prisma) sia societario.

Il 27 dicembre, il Cda dimessosi alle 21.28 del 28 novembre e attualmente in regime di prorogatio, è chiamato ad approvare il bilancio riscritto, riveduto e corretto sulla base dei rilievi mossi dai giudici e dalla Consob; il 18 gennaio si insedierà il nuovo Cda con Gianluca Ferrero designato alla presidenza e Maurizio Scanavino, nuovo direttore generale, nominato la sera stessa del 28 novembre. Sia Ferrero sia Scanavino, professionisti eccellenti, sono fedelissimi di Elkann che imbottirà il nuovo consiglio di amministrazione di altri esperti fiscali, legali e tributari onde fronteggiare l'emergenza dei tribunali ordinari e sportivi, nonché che occuparsi dei conti. Ma alla nuova Juve servirà una grande figura che sappia di calcio: Marotta sarebbe proprio l'ideale per aprire il nuovo capitolo. Inter permettendo, s'intende. Ha osservato Ivan Zazzaroni: "All'Inter sta bene, dicono: ma chi lo frequenta lo descrive sfinito dalle troppe salite alle quali l'ha costretto la proprietà. Le difficoltà finanziarie del Gruppo Suning sono note a (quasi) tutti, in particolare a chi - come lo stesso Marotta e il ds Ausilio - da troppo tempo è condannato a fare le nozze coi fichi secchi per garantire la competitività della squadra". Anche Elkann ha preso nota.


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