Moggi attacca tutti: "La Juve non ruba". Bomba sugli scudetti di Lazio e Roma

L'ex dirigente, radiato per Calciopoli, prende la parola tra gli applausi all'assemblea degli azionisti del club bianconero
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TORINO - Intervento a sorpresa di Luciano Moggi, che ha preso la parola durante l'assemblea degli azionisti della Juventus di oggi, in qualità di piccolo azionista del club bianconero. L'ex direttore generale, radiato per lo scandalo di Calciopoli del 2006, è stato accolto dagli applausi: "Questo applauso mi commuove - le parole di Moggi, che ha 85 anni - in tanti si domandano perchè ho chiesto di parlare. Ho riflettuto, vi vedevo come tifosi eccezionali dalla tribuna e ora sono con voi. Mi sento di dire alcune cose, sono venuto per tre motivi: per capire, perchè non tengo molto conto di ciò che leggo. Sto sentendo cose che non sembrano quelle che sento dalla stampa. Sono qui per ringraziare Agnelli, 9 Scudetti non si vincono con facilità. Sono quelle cose che difficilmente si riescono a capire, ma chi è dentro sa quanto sia difficile. Questa società non si è mai difesa o non si è saputa difendere ed è diventata un giocattolo nelle mani di altri soprattutto nei media. È un epiteto dato alla Juventus 'Vince perchè ruba', ma non è vero. La Juventus ha vinto sempre sul campo e non ha mai rubato niente a nessuno. Anzi hanno rubato a noi a Perugia con il campo allagato e anche l'anno dopo contro la Roma quando il presidente cambiò le regole in corso per far giocare Nakata a Torino che decise la partita con un gol. Voi parlate di passaporti: si canta fratelli d'Italia, poi guardate chi sta in nazionale quello che ha contraffatto il passaporto di Recoba. So come ha lavorato Agnelli, è una cosa difficile da spiegare. Io sono abituato a vivere, non a sopravvivere e lotto ancora per Calciopoli. Siamo stati indicati colpevoli di cose che hanno fatto gli altri".

Moggi contro Oriali, Lazio e Roma

Moggi, a proposito di Alvaro Recoba, allude a Gabriele Oriali, all'epoca dirigente dell'Inter e oggi team manager della nazionale Italiana. Oriali, per il passaposto falso del calciatore uruguaiano, era stato squalificato per 6 mesi nel 2001. Per quanto riguarda Perugia, invece, il riferimento è alla vittoria dello scudetto della Lazio nel 2000, quando la Juve venne superata in extremis dai biancocelesti a causa della sconfitta contro la squadra umbra sotto la pioggia: Moggi lamenta, evidentemente, il fatto che la gara tra Perugia e bianconeri venne interrotta per oltre un'ora a causa del maltempo per poi essere conclusa, e persa, su un campo allagato. Per quanto riguarda la Roma, invece, il riferimento è allo scudetto giallorosso del 2001: pochi giorni prima del decisivo scontro diretto di Torino tra la Roma e i bianconeri, il regolamento di limitazione sui calciatori extracomunitari venne cambiato e la squadra di Capello potè schierare il giapponese Nakata, poi protagonista della sfida, pareggiata 2-2.

Moggi evoca Calciopoli e critica Arrivabene

Moggi, dopo altri interventi, ha ripreso il suo pensiero tornando a parlare di Calciopoli: "Volevo continuare il mio primo intervento dicendo che, se è vero che è stato riaperto il caso plusvalenze e pensano di aver trovato cose nuove di cui discutere la Juventus. Allora dovrebbe essere riaperta anche Calciopoli, perché è una ferita che non si è mai rimarginata né per noi né per la Juventus. In questa chiavetta c’è tutta Calciopoli, ogni intercettazione; si sente Meani, l’ex addetto agli arbitri del Milan, che dice all’arbitro Rodomonti, dopo un Milan-Chievo 1-0, 'guarda che ti ho fatto dare 7 dalla Gazzetta, puoi andare gratis in Svizzera per un trapianto di capelli'. Non sono d'accordo sul discorso sportivo di Maurizio Arrivabene e su come si costruisce una squadra. La Juve non ha centrocampo alla sua altezza perché non vanno presi gli attaccanti, ma i centrocampisti per dare i palloni agli attaccanti". Pronto il saluto di Agnelli: "Ti ringrazio per l'intervento, grazie Lucianone", le parole del presidente uscente. Poi Moggi è intervenuto una terza volta: "Vi rendete conto che noi nel 2006 non siamo stati difesi? Non va bene che i dirigenti siano stati colpevolizzati. Quando si viene fuori da queste situazioni ci dovrebbe essere una coesione fra ambienti, noi siamo stati abbandonati a noi stessi e questo non va bene. Quando sento Cobolli Gigli dire che l’avvocato difensore ha salvato la Juventus. Lui ha tolto il ricorso al Tar che poteva magari far restare in A la Juventus ritardando i calendari. Adesso abbiamo qualcosa che ha difeso a denti stretti Andrea Agnelli, non lamentiamoci, ma cerchiamo di essere uniti. Se c’è coesione la Juventus va avanti altrimenti no. La famiglia Agnelli sapeva tutto quello che facevamo noi, in 12 anni siamo riusciti a portare benefici economici alla società, senza chiedere soldi alla proprietà, vincendo tutto quello che si poteva vincere. I tifosi devono essere un seguito importante, ricordate quando ho preso Ancelotti quando non erano d’accordo. La soddisfazione che provano i tifosi la provano anche i dirigenti quando si vince. Penso che dovrebbe esserci più coinvolgimento di tutti per difendere la Juventus che non si è mai difesa. Io che l’ho difesa strenuamente ne ho pagate le conseguenze".

L'ultimo affondo di Moggi

Anche il quarto intervento di Moggi ha evocato Calciopoli: "L’avvocato Gianni Agnelli ha chiamato me e Marcello Lippi due giorni prima di morire, ma non ho autorizzato nessuno a dirlo. Sono già stato troppo prolisso, perciò colgo l’occasione per augurare a tutti buon anno. La presidenza di Agnelli non è stata positiva, molto di più, ha vinto tante coppe e non è mai facile vincere. Ricordatevi sempre le parole del presidente Gianni Petrucci: ‘Le squadre che vincono troppo fanno un danno al loro sport’. Per questo ci fu Calciopoli. Come voi ben sapete Petrucci nel 2001 ha cambiato le regole in corsa per fare in modo che Nakata potesse giocare contro la Juve, e Nakata decise il campionato pareggiando per la Roma". Poi sembra alludere ad Alessandro Del Piero, che si è detto disponibile a tornare nella società bianconera: "Volevo esprimere un pensiero sul prossimo Consiglio d’Amministrazione. Prestiamo attenzione al CdA che è una macchina che porta avanti la società. Leggo di alcuni ex giocatori, le figurine in questo momento non devono interessare alla Juventus che deve concentrarsi nella ricostruzione della squadra e concentrarsi su quello che era un tempo. Come si può disconoscere che abbia vinto 9 campionato di seguito? Siccome ci sono dei cicli, ora si è aperto quello nuovo. Bisogna proporre giocatori giovani che possano aprire dei cicli. Noi avevamo preso Ronaldo ma a causa del rifiuto di Salas l'affare andò a monte. Per fare il dirigente di una società di calcio bisogna saper vendere, comprare, scovare giocatori. Non si può dare colpe ad Andrea, ha fatto quello che doveva. La Juve deve stare sempre all’ordine del giorno ora".


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