Del Piero, il commento è amaro: "Alla Juve ne ho mangiata di m***a anche io. Ora è dura"

Il commento dell'ex capitano bianconero ai microfoni di Sky sul futuro di Allegri: "Per me non rischia. Al termine della stagione bisognerà valutare anche quanto hanno inciso i problemi societari"
Del Piero, il commento è amaro: "Alla Juve ne ho mangiata di m***a anche io. Ora è dura"© ANSA
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Alessandro Del Piero, ospite di Sky Sport, ha parlato della situazione legata alla Juventus, fortemente delusa dopo la pesante sconfitta rimediata al Maradona contro il Napoli. L'ex capitano bianconero ha sottolineato quanto le problematiche societarie possano influire sul rendimento della squadra: "Sono cose che si avvertono nello spogliatoio, soprattutto a metà stagione quando vedi dei dirigenti andare via. Si avvertono a livello emotivo, ma anche per un discorso di equilibri all'interno della squadra. Credo che alla fine della stagione bisognerà valutare il lavoro fatto da Allegri e dai calciatori considerando le problematiche di oggi. In simili situazioni ci sono due opzioni: o la squadra riesce a ricompattarsi insieme all'allenatore, tirandosi fuori da questa zona d'ombra, o si rischia di incrementare la situazione di sbando che in un club come la Juventus potrebbe diventare devastante. Il futuro di Allegri? Ci sono altre cose a cui pensare. Allegri non rischia, non è lui il problema, anche perché la squadra ha recuperato ed è prima dietro a un Napoli che sta facendo un campionato a parte". 

"Alla Juve ne ho mangiata di m***a"

"Ne ho mangiata di m***a anche io ai mieti tempi. Il percorso per ritornare a vincere, e mi riferisco anche al Napoli e altre squadre, lo avete visto, non è semplice. Ricostruire è dura, veramente difficile. Testa e cure sono fondamentali. In una fase del genere, con una società con così grandi ambizioni e pressioni, dover passare per tanti momenti-no non è immediato: serve la forza del cuore e della testa, per non dire di altre cose”.

"Dybala sta facendo la differenza"

"Dybala quando sta al centro ed è amato fa la differenza. Roma l'ha accolto subito con una standing ovation. Si è creato quel clima un po' retrò, in cui tutta la squadra gioca per il suo numero dieci. Lo si è visto anche con l'Argentina, ma lì c'è Messi. Il calcio è cambiato, da Sacchi in poi tutti devono correre tanto. Dybala lo sta facendo perché ha una mentalità importante, forgiata anche dagli anni vissuti alla Juventus. Credo che ai calciatori con maggiore estro gli si debba lasciare spazio ed energie per essere più decisivi. Nella Roma ha trovato tutti questi aspetti, con un allenatore che queste cose le percepisce. Sia lui che Abraham hanno capito che i numeri determinano solo se si è fatta una bella stagione, crescendo come professionista e di presenza in campo". 


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