TORINO - Fino alla fine. Ma questa volta potrebbe non bastare. Al di là del ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni, al di là del risultato conclusivo che la Juventus di Max Allegri riuscirà a conquistare al termine della stagione, al momento è ancora impossibile decifrare i prossimi scenari. Il bilancio del club non è florido, e la partecipazione alla Champions League rappresenta una risorsa fondamentale per programmare il futuro. Ma a questo punto - con la classifica compromessa dalla penalizzazione di quindici punti - neanche la vittoria dell’Europa League andrebbe a garantire la partecipazione alla prossima Champions League. Scopriamo il motivo.
L’inchiesta di Nyon e la licenza Uefa
Lo scorso 1° dicembre l’Uefa - attraverso la Prima Camera del Club Financial Control Body (CFCB) - ha aperto un’inchiesta sulla Juventus «per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario» per valutare se le vicende italiane hanno potenziali conseguenze a livello europeo. Per la partecipazione alle competizioni continentali serve ottenere la “Licenza Uefa” dalla propria Federazione. Nyon verificherà se tale licenza è stata guadagnata in modo fraudolento, presentando dati, documenti o bilanci alterati o non rispondenti al vero. Con la Uefa, tra l’altro, il club bianconero aveva concluso nell’agosto 2022 un accordo transattivo - il “settlement agreement” - che prevedeva il pagamento di un importo pari a 3,5 milioni per compensare lo scostamento di bilancio nel periodo 2019-2022. Nel caso l’indagine di Nyon accertasse violazioni, la Juve incorrerebbe in sanzioni che hanno un range ampio: dalla multa all’esclusione dalle coppe, anche per un periodo lungo. L’incubo, insomma, potrebbe non avere fine.