Juve, la linea di Elkann. Torna un uomo che aveva fatto fuori Agnelli

Riecco Calvo: ha già in mano la parte sportiva. E l'ad Scanavino difende il club: "Sentenza ingiusta, appello sicuro"
Juve, la linea di Elkann. Torna un uomo che aveva fatto fuori Agnelli© ANSA
Nicola Balice
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TORINO - È Maurizio Scanavino a parlare prima di Juventus-Atalanta. E parla di tutto, almeno di tutto ciò che conta in questo momento. «Innanzitutto, a nome di tutta la società, voglio prendere le distanze da quegli pseudo tifosi che hanno utilizzato un linguaggio di odio e di minaccia nei confronti della Figc, di Gravina e la sua famiglia, del procuratore Chinè», spiega l'ad bianconero. Che poi passa subito all'attacco, ribadendo i concetti già espressi a caldo dal club dopo la pesantissima e storica sentenza della Corte d'Appello Federale: «Noi sosterremo con forza la nostra difesa, ma con competenza, professionalità e rispetto nelle sedi opportune. La sentenza è ingiusta e iniqua, aspettiamo le motivazioni ma sicuramente faremo appello al Collegio di Garanzia del Coni per sostenere le nostre posizioni che sono solide, chiare e sono già state accettate nel percorso ordinario. Crediamo di averne anche altre e continueremo su questo percorso». Lancia anche un monito più ampio, Scanavino: «Non solo noi crediamo che la sentenza sia ingiusta. Ho apprezzato i commenti dei tifosi di altre squadre, di personaggi che partecipano a programmi tv, che comprendono l'assurdità di questa decisione sommaria e ingiusta. Questo crea preoccupazione perché quello che succede alla Juve può succedere anche ad altri». Inutile ora fare previsioni: «Dobbiamo essere pronti a tutto, inutile essere ottimisti o pessimisti. Bisogna essere preparati, pronti e determinati, non ci aspettavamo che si potesse arrivare a questa dimensione ma eravamo pronti, faremo bene per quello che ci aspetta. Abbiamo un pool di avvocati preparati e capaci, porteremo avanti i nostri elementi a sostegno delle nostre convinzioni».

Le mosse

Intanto ieri è stato ufficializzato un riassetto societario importante, con la nomina di Francesco Calvo a chief football officer: sarà lui il nuovo capo dell'area sportiva al fianco dello stesso Scanavino. Ieri allo Stadium, dove c’era anche John Elkann, i due erano già seduti uno accanto all’atro. Tornando ai ruoli societari, poi, dovrebbe essere Giovanni Manna il ds da indicare in Figc, consdiderando l'inibizione a Federico Cherubini che pure mantiene la carica interna. Così Scanavino spiega la ristrutturazione bianconera, specialmente in ambito di mercato: «Cherubini è un ds, ha diverse mansioni ma è inibito dal fare tante attività tra cui il mercato. Abbiamo reagito immediatamente, ho trovato grande compattezza. Abbiamo nominato Calvo, persona nota nel mondo del calcio con grande esperienza maturata sia in Italia con Roma e Juventus che all'estero nel Barcellona, oltre che in una multinazionale come Philip Morris. Sul mercato mi aiuterà direttamente insieme a Manna che ha grande competenza in materia». Il futuro può aspettare: «Diciamo che questa è una fase molto particolare, dobbiamo essere molto lucidi, darci delle priorità, abbiamo una situazione nell'area sportiva estremamente chiara, solida e serena. Quindi ci aspettiamo che arrivino anche parecchi punti dal campo, in questo momento è importante mantenere una certa disciplina, un certo ordine. E poi superate queste fasi ci sarà una fase due e vedremo quali saranno le condizioni».

La protesta

Nel frattempo il week-end è scivolato via all'insegna della protesta e dell'indignazione da parte del popolo bianconero. Via social ha preso il sopravvento l'iniziativa di disdire ogni forma di abbonamento alle pay-tv, in migliaia di tifosi hanno aderito annunciando la loro rinuncia anche attraverso comunicati collettivi, in prima linea tra gli altri anche l'azionista di minoranza Salvatore Cozzolino. Dai social alla curva, da segnalare anche le prese di posizione da parte di alcuni dei gruppi organizzati che si sono scagliati non solo contro la Figc ma anche o soprattutto contro l'ormai ex dirigenza bianconera, attraverso diversi comunicati diramati durante la giornata e uno striscione esposto prima della partita fuori dall'ingresso della curva Sud. All'interno dell'Allianz Stadium poi il tifo è stato continuo fin dalle prime fasi di riscaldamento: cori un po’ contro le istituzioni del calcio, soprattutto per sostenere il gruppo di Max Allegri. In un clima però condizionato da tanti posti vuoti soprattutto nelle tribune laterali.


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