Juve, fino a maggio stipendi e Uefa gli altri fronti aperti

La società sarà impegnata a difendersi per salvare anche l’Europa
Filippo Bonsignore
3 min

Il ricorso al Collegio di garanzia presso il Coni sarà solo il primo passo. All’orizzonte per la Juventus c’è un periodo lungo e complicato di partite che si giocheranno fuori dal campo e in più sedi e che influiranno in modo decisivo sull’epilogo della stagione sportiva dei bianconeri. Il primo appuntamento è l’impugnazione della sentenza che ha portato ai -15 punti in classifica ma l’agenda è fitta e preoccupa non poco. I giocatori, naturalmente, non sono insensibili e Rafaela Pimenta, agente di Paul Pogba, rileva ai microfoni di Tv Play: «Prima di tutto io mi auguro che tutto vada bene per tutti. I ragazzi sicuramente danno tutto l’appoggio possibile alla società, alla giustizia e alla legalità. Paul è sposato con la Juventus, pensiamo alla Juventus».

Agenda

Il calendario ha già diverse scadenze ben evidenti. La Procura Federale è al lavoro su un altro filone di inchiesta: sotto la lente ci sono le due manovre stipendi effettuate dal club bianconero in epoca Covid e le “partnership opache nei rapporti debito-creditori con altri club” Chiné ha appena chiesto una proroga di 40 giorni per le indagini, la cui conclusione è fissata per il 10 marzo. Data dalla quale, al netto di una eventuale archiviazione, gli incolpati avranno 15 giorni di tempo per presentare memorie difensive. La Procura federale avrà poi venti giorni massimo di tempo per deferire al Tribunale federale, che entro un mese dovrà stabilire la data del processo. I tempi si allungano: ad aprile per gli eventuali deferimenti, a maggio per il processo. Con conseguente giudizio che arriverebbe durante il rush finale del campionato. Dalla giustizia sportiva a quella ordinaria: altra data clou è quella del 27 marzo. È fissata per quel giorno l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino in cui il giudice Marco Picco deciderà se i 13 indagati (12 ex dirigenti della Juve, più la società stessa) andranno a processo (rinvio a giudizio) o meno (non luogo a procedere).

Uefa

Ultimo è il capitolo delle ricadute a livello continentale. La Uefa attende che la giustizia italiana completi il suo corso; solo allora Nyon si muoverà e deciderà eventuali provvedimenti. La sentenza sulle plusvalenze, se confermata, potrebbe portare all’esclusione della Juve dalle coppe europee per «antisportività». La vicenda stipendi, invece, potrebbe costituire una violazione del Fair Play Finanziario e su questo argomento la Uefa ha già aperto un’inchiesta il 1° dicembre scorso. Sullo sfondo la questione SuperLega.


© RIPRODUZIONE RISERVATA