Juve, due legali in più per il ricorso al Coni: ecco chi sono

La linea degli avvocati davanti al Collegio di Garanzia sarà quella di puntare sui vizi di forma
Juve, due legali in più per il ricorso al Coni: ecco chi sono© AFPS
Nicola Balice
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TORINO - Di lasciare, in casa Juve, nessuno ci ha mai pensato nemmeno per un secondo. E ora il club bianconero raddoppia in vista dell'appello al Collegio di Garanzia del Coni. Almeno per quel che riguarda gli sforzi della squadra di avvocati che guideranno l'udienza per ottenere l'annullamento della sentenza della Corte d'Appello Federale: a Maurizio Bellacosa e Davide Sangiorgio, infatti, si aggiungono due legali di primo piano della scena romana. Si tratta dei professori Angelo Clarizia, ordinario di diritto amministrativo alla Sapienza di Roma, e Nino Paolantonio, ordinario di diritto amministrativo a Tor Vergata a Roma.

La linea

Fin dalla prima ora è stata commentata la decisione della Corte d'Appello Federale come «una palese disparità di trattamento» e «una palese ingiustizia». Per ottenere il ritorno all'assoluzione dello scorso maggio, quindi all'annullamento della penalizzazione di 15 punti oltre che delle inibizioni a pioggia per tutti i dirigenti coinvolti, la linea dei legali bianconeri è quella di puntare sulla presentazione della richiesta fuori dai tempi previsti da parte della Procura Federale, ma anche sul fatto che l'articolo 4 (quello che parla di lealtà sportiva) fosse fuori dai capi d'accusa a inizio processo: due vizi di forma che secondo la difesa della Juve non possono essere ignorati dal Collegio di Garanzia del Coni che si riunirà a sezioni unite.

Il secondo filone

Sta quindi per entrare nel vivo la battaglia per quel che riguarda l'ultimo grado di giudizio del processo plusvalenze. Nel frattempo continua il lavoro di indagine e di studio degli atti ricevuti dalla Procura di Torino da parte di Giuseppe Chiné e della Procura Federale. Il secondo filone verterà come noto su tutti gli altri elementi emersi dall'inchiesta Prisma, a cominciare dalle due manovre stipendi, passando per i rapporti di partnership con altre società e le presunte false fatturazioni agli agenti sportivi. E in questo caso continuano a inseguirsi e rafforzarsi i rumors che vogliono delle richieste ben più pesanti da parte dell'accusa, sia in termini di responsabilità individuale dei dirigenti coinvolti che, soprattutto, in termini di punti di penalizzazione in classifica: quello spettro del -20 continua ad aleggiare ormai da diversi giorni tra Roma e Torino.


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