Juve, ora i processi sportivi diventano tre

Domani chiusura delle indagini su stipendi e agenti. Le partnership con altri club in nuovo fascicolo
Juve, ora i processi sportivi diventano tre© BARTOLETTI
Giorgio Marota
4 min

Tempo scaduto. Domani, dopo due diverse proroghe (40 e 20 giorni), suonerà il gong. E al rintocco della campana tutto quello che sta dentro il fascicolo chiamato “manovre stipendi e manovra agenti” si trasformerà in un avviso di conclusione delle indagini firmato dal procuratore federale Giuseppe Chiné. Le intenzioni sono chiare: non sembra esserci altra strada possibile per la Juve che tornare a difendersi di nuovo in tribunale, dopo una battaglia (non ancora conclusa) sulle plusvalenze e una partita appena cominciata davanti al Gup per i risvolti penali dell’inchiesta Prisma. Le partnership considerate “opache” con le altre società - le procure di 6 diverse città (Bologna, Genova, Cagliari, Bergamo, Udine e Modena per il Sassuolo) hanno richiesto a quella di Torino gli atti per competenza territoriale - rimarrebbero fuori dal secondo deferimento e dal successivo processo; secondo quanto filtra, Chiné non dovrebbe includere queste carte nella conclusione delle indagini poiché le indagini parallele delle varie procure della Repubblica sono ancora in corso e da lì potrebbero emergere elementi nuovi, più avanti. E così sarebbero tre i processi a carico della Juve: il plusvalenze-bis (udienza al Collegio di Garanzia il 19 aprile, terzo grado), il “manovre stipendi e agenti” (indagini da chiudere entro domani, daranno vita a un processo di primo grado) e, appunto, le “partnership sospette con le società”. Questo, in sostanza, il frutto delle 14 mila pagine dell’inchiesta Prisma.

Stipendi e agenti

Gli accordi del club con i calciatori relativi alle stagioni 2019-20 e 2020-21 sono il cuore del nuovo provvedimento. In epoca Covid la Juve avrebbe risparmiato oltre 90 milioni di euro tramite delle carte private mai depositate - secondo l’accusa - facendo rientrare le “rinunce” come bonus nei bilanci successivi. La procura ha ascoltato tanti testimoni (vedi Dybala), letto messaggi e chat di gruppo, ricostruito passaggi e tratteggiato persino la consapevolezza degli atleti rispetto all’operazione generale (da questo aspetto dipende la possibilità o meno di una squalifica anche per loro). La tesi dell’accusa potrebbe proprio essere che la riduzione degli emolumenti sia stata fatta e firmata contestualmente agli aumenti, con i nuovi contratti depositati però dopo qualche mese, falsificando quindi date e firme. Abbinato a questo filone c’è quello delle cosiddette “false fatturazioni degli agenti”. Questi i tempi: il 30 marzo, come detto, scade il termine per chiudere le indagini, all’inizio della prossima settimana (probabilmente lunedì 3 aprile) il provvedimento verrà notificato con tutti i capi d’incolpazione e da quel momento scattano i 5 giorni per la presentazione delle memorie difensive o per la richiesta di essere auditi, al termine dei quali la procura invierà il deferimento. Poi il tribunale federale fisserà l’udienza entro 30 giorni. Probabilmente si tornerà in aula entro la fi ne del mese di aprile. Questa la roadmap giudiziaria.

Afflittiva

La sentenza e l’eventuale sanzione arriverebbero quindi a campionato in corso. Un dettaglio non trascurabile, perché in gergo si parla di pena “afflittiva”. Per capire questo termine valga un esempio sui generis: se sul banco degli imputati ci fosse il Napoli e per gli azzurri arrivasse una penalizzazione di 2 punti, la squalifica verrebbe scontata nella prossima stagione dato che quei 2 punti non cambierebbero la posizione in classifica. Nella fattispecie della Juve, viceversa, un altro asterisco potrebbe estrometterla dalla zona Europa. Sarebbe una penalizzazione afflittiva, quindi. Il secondo filone si aprirebbe dopo la sentenza del 19 aprile che chiuderà (in un senso o nell’altro) il caso plusvalenze, a meno che dal Collegio non arrivi la decisione di rinvio alla Corte per un nuovo giudizio. A quel punto i tempi si allungheranno e le storie s’intreccerebbero ulteriormente. La Uefa, intanto, osserva: Nyon procede autonomamente, ma se la giustizia sportiva italiana riconoscesse la colpevolezza della Juve diventerebbe probabile una conseguente esclusione dalle coppe. Prepariamoci a un’estate caldissima.


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