Juve deferita per il caso stipendi: a giugno il processo

Il comunicato della FIGC dopo la chiusura delle indagini sulle manovre finanziarie dei bianconeri
Juve deferita per il caso stipendi: a giugno il processo© LAPRESSE
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La FIGC, tramite un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito, ha annunciato il deferimento della Juventus per la manovra stipendi.

Caso stipendi, la Juve non fu leale

Dopo la chiusura delle indagini da parte del procuratore Chinè, la FIGC ha pubblicato questo comunicato sulla manovra stipendi della Juventus: "Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè, in relazione all’indagine “Trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica di Torino contenuti nel fascicolo posto alla base dell’avviso ex art. 415bis cpp emesso in data 24/10/2022 a carico della societa? F.C. Juventus S.p.A e di suoi tesserati”, esaminati gli esiti dell’indagine penale e gli atti acquisiti dalla Procura della Repubblica di Torino; valutata l’istruttoria svolta in ambito disciplinare e vista la proposta del Procuratore Federale Aggiunto Giorgio Ricciardi e dei Sostituti Procuratori Federali Luca Scarpa e Alessandro D’Oria; ha deferito al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare la Juventus, a titolo di responsabilita? diretta e oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti; e nell’ordine Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione), Pavel Nedved (all’epoca dei fatti Vice presidente del Consiglio di Amministrazione), Fabio Paratici (all’epoca dei fatti Chief Football Officer), Federico Cherubini (all’epoca dei fatti Head of Football Teams &Technical Areas), Giovanni Manna (all’epoca dei fatti D.S. della Under 23), Paolo Morganti (all’epoca dei fatti Head of Football Operations), Stefano Braghin (all’epoca dei fatti Direttore Settore Giovanile), ai quali viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a 4  diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine (nel deferimento tra l’altro sono indicati i 131 documenti, atti, verbali, contratti e corrispondenza via mail rilevanti ai fini dell’ istruttoria).

Per quanto riguarda la manovra stipendi 2019-20, viene contestata ad Andrea Agnelli e Fabio Paratici (rispettivamente Presidente del Consiglio di Amministrazione e Chief Football Officer), per la rispettiva competenza, la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS (“principi di lealtà, correttezza e probità”), per avere depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori (Bentancur Colman Rodrigo, Bernardeschi Federico, Bonucci Leonardo, Chiellini Giorgio, Cuadrado Bello Juan Guillermo, Da Silva Danilo Luiz, De Ligt Matthijs, De Sciglio Mattia, Demiral Merih, Costa De Souza DouglasDybala Paulo Exequiel, Higuain Gonzalo Gerardo, Khedira Sami, Lobo Silva Alex SandroMatuidi Blaise, Pjanic Miralem, Rabiot Adrien, Ramsey Aaron James, Dos Santos Aveiro Cristiano RonaldoRugani Daniele, Szczesny Wojciech) e dell’allenatore Sarri Maurizio, omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione ovvero di recupero di 3 delle 4 mensilità rinunciate (aprile, maggio, giugno 2020) già conclusi con i medesimi calciatori e con l’allenatore, nella consapevolezza che gli accordi economici contenenti le integrazioni stipendiali per il recupero delle mensilità rinunciate sarebbero stati depositati dopo il 30.6.2020, ovvero dopo la chiusura dell’esercizio contabile al 30.06.2020, come poi effettivamente accaduto.

La stessa violazione, e in questo caso tra i dirigenti indagati c’è anche Pavel Nedved, vice presidente del Consiglio di Amministrazione, è contestata per la stagione 2020-21, in relazione agli accordi di riduzione stipendiale di importi sostanzialmente pari a 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 17 calciatori (Bentancur Colman Rodrigo, Bernardeschi Federico, Bonucci Leonardo, Chiesa Federico, Cuadrado Bello Juan Guillermo, Da Silva Danilo Luiz, Kulusevski Dejan, Lobo Silva Alex SandroMc Kennie Weston James Earl, Rabiot Adrien, Szczesny Wojciech, Demiral Merih, Ramsey Aaron James, Ramos De Oliveira Arthur Henrique, Chiellini Giorgio, Dybala Paulo Exequiel, Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo) nella consapevolezza che non vi sarebbe stata alcuna riduzione stipendiale effettiva, in quanto i medesimi importi sarebbero stati riconosciuti agli stessi calciatori (circostanza poi non  verificatasi soltanto per Dybala e Cristiano Ronaldo) nelle stagioni sportive successive, così come già concordato fra le parti attraverso scritture private non riportate su moduli federali (le c.d. side letter). Circostanza poi effettivamente verificatasi attraverso il deposito, successivamente al 30.6.2021, data di chiusura dell’esercizio contabile 2021 (salvo che per Arthur Melo, il quale ha percepito gli importi stipendiali rinunciati nella stagione 2022/23 a titolo di incentivo all’esodo) di accordi economici di integrazione stipendiale. Il tutto, inoltre, al fine di postergare negli esercizi successivi (2022 e, per alcuni, anche 2023) i costi correlati agli importi rinunciati dai calciatori prima del 30.06.2021, con ciò peraltro violando il principio contabile di competenza economica e, dunque, in tal modo violando il principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega di A, in punto di equilibrio economico finanziario".

Rapporti con altri club, violati principi di correttezza

Sui rapporti della Juventus con altri club italiani, il comunicato prosegue così: "Infine, in relazione all’ultimo aspetto, relativo ai rapporti di partnership, la stessa violazione dell’art.4 comma 1, del CGS, è contestata, oltre che a Paratici, anche a Cesare Gabasio, soggetto che svolgeva attività all’interno o nell’interesse della società Juventus, per aver violato i principi di lealtà, correttezza e probità, in relazione al fatto di aver trattato, sottoscritto o comunque pattuito con le società Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari accordi confidenziali aventi ad oggetto operazioni di mercato relative all’acquisto e/o alla cessione e/o al riscatto di calciatori, senza provvedere al deposito della relativa modulistica federale presso la Lega di Serie A e/o provvedendo a depositare modulistica federale recante pattuizioni in tutto o in parte diverse da quelle effettivamente concluse, così tenendo una condotta di palese elusione della normativa federale che, per ragioni di trasparenza, impone di dare adeguata evidenza agli accordi aventi ad oggetto il trasferimento dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori.

Al riguardo, le posizioni dei club e dei rispettivi dirigenti che hanno realizzato tali rapporti con la Juventus saranno valutate all’esito delle ulteriori indagini in corso, ad oggi coperte da segreto istruttorio, a seguito della trasmissione degli atti dell’indagine penale da parte della Procura della Repubblica di Torino alle Procure competenti lo scorso 24 febbraio 2023".


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