Juve, Allegri è uscito dal centro del progetto

Il tecnico bianconero, escluso dalla scelta del nuovo direttore sportivo, chiede di non stravolgere il lavoro fatto sul vivaio e attende risposte sul futuro
Juve, Allegri è uscito dal centro del progetto© LAPRESSE
Ivan Zazzaroni
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Volendo usare un’espressione colorita ma efficacissima, potrei dire che in questo momento Aurelio De Laurentiis tiene la Juve per le palle. Potrà sembrare paradossale, ma è così. Il nuovo management bianconero - Ferrero, Scanavino e Calvo, l’operativo - ha scelto da settimane di affidare la ricostruzione tecnica a Cristiano Giuntoli, ds del Napoli campione d’Italia. Il guaio è che Giuntoli, otto stagioni in azzurro con risultati significativi, ha ancora un anno di contratto con l’imperatore Aurelio il quale, quando in passato si ritrovò in una situazione simile (Sarri chiamato dal Chelsea) monetizzò e, quel che è più, dettò i tempi. Il ritardo è tuttavia preferibile all’errore. Sotto la precedente gestione, la ripartenza sarebbe stata avviata subito dopo Siviglia, ovvero a poche ore dall’uscita dall’ultimo torneo possibile, oggi però le resistenze del presidente del Napoli condizionano pesantemente le scelte strategiche elaborate in funzione di un’annata, la prossima, tra le più complicate della storia juventina. Particolarmente antipatico - aggiungo - è anche il presente dello stesso Giuntoli, tenuto all’oscuro dei movimenti e perfino delle intenzioni del Napoli e impossibilitato dal regolamento a operare per il nuovo club. Nella terra di mezzo in cui si ritrova, solo scomodità, incertezze e voci. Una in particolare: secondo alcuni esisterebbe un pre-accordo di cinque anni raggiunto dallo stesso Giuntoli negli uffici di Beppe Riso, tra gli agenti più attivi e ascoltati dalle società di A e B. Nelle ultime ore però si sono moltiplicate le smentite.

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Il futuro di Allegri legato a Giuntoli

Dall’arrivo di Giuntoli potrebbe dipendere anche il futuro di Massimiliano Allegri, “l’allenatore al centro del progetto” (cit. Francesco Calvo) che pare non sia stato consultato nella fase della discussione sul responsabile dell’area tecnica, il post-Cherubini insomma. Allegri non ha nulla contro Giuntoli, ci mancherebbe: si augura soltanto che il progetto giovani non subisca stravolgimenti. I risultati del campo hanno naturalmente indebolito la posizione dell’allenatore dei cinque scudetti consecutivi. Nella stagione che sta per concludersi Allegri ha fatto molto male in Champions (Haifa il punto più basso) e portato la squadra alla semifinale col Siviglia nella quale avrebbe meritato di più; in campionato è - anzi, sarebbe - secondo. Il bilancio non è brillante, ma neppure orribile, tenuto conto delle condizioni in cui Max ha potuto lavorare da dicembre a oggi. Il segno più positivo resta, appunto, l’impiego e la crescita di tanti giovani, un autentico investimento non solo sportivo. Di negativo c’è la qualità del gioco espresso, che peraltro non è mai stata la priorità degli juventini per i quali la qualità la determina sempre il risultato. Se De Laurentiis decidesse di liberare Giuntoli a luglio-agosto, quali danni subirebbe la programmazione della Juve? E se, al contrario, pretendesse il rispetto del contratto? Giuntoli resterebbe a casa un’intera stagione? Se sì, chi lo sostituirebbe? Ma poi: può la società più importante d’Italia dipendere dalle decisioni di un concorrente? Per Ferrero, Scanavino e Calvo la partenza è in salita. Essendo dei professionisti di alto profilo, auguro loro di non fare la fine di Cobolli, Blanc e Secco. La Juve è materiale prezioso ma anche arroventato.


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