Da Pogba a Vlahovic: Juve, ora è tempo dei rinnovi

Paul è il più pagato della rosa: 10,48 milioni lordi fino al 2026. A breve un incontro con l’agente per rivedere la parte fissa
Filippo Bonsignore
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L'ora dei rinnovi. Il mercato estivo si è chiuso senza fuochi d’artificio, con il solo Timothy Weah come volto nuovo, il ritorno di Cambiaso dal prestito al Bologna e le conferme pesanti di Rabiot e Milik. Adesso la Juve entra nella “fase 2” del percorso di risanamento: l’obiettivo è di arrivare ad un gestione sostenibile e questo comporta di proseguire con i risparmi e con il taglio dei costi. È l’ora dei rinnovi dei contratti, appunto, e la strategia è chiara: prolungare alcuni accordi in essere per spalmare su più esercizi l’onere di stipendi e ammortamenti e abbassare il monte ingaggi. L’ammontare complessivo è già stato ridotto con scelte significative che han no portato agli addii di Paredes (7 milioni di ingaggio netto in meno), Di Maria (6 milioni) e Cuadrado (5 milioni). Al lordo, il club ha messo a segno un risparmio di 28,3 milioni. La separazione da Bonucci, invece, è costata una buonuscita di 3,5 milioni ma ha generato un risparmio di 3 milioni. Per la stagione 2023-24, appena iniziata, la Juve pagherà (in base ai dati di Calcio&Finanza) stipendi per 75,1 milioni netti, che al lordo si traducono in 121,4 milioni. Un segno chiaro di inversione di tendenza rispetto al 2022/23, quando i parametri erano diversi: 97,3 milioni netti e 158,1 milioni lordi (anche grazie alle cessioni di Zakaria, Pellegrini e Arthur).

Da Pogba a Gatti: tutti i rinnovi

La società, intanto, sta procedendo con la pianificazione dei passi successivi per rimodulare l’impatto di alcuni contratti. Il caso più significativo è quello di Paul Pogba, il giocatore più pagato della rosa bianconera: 8 milioni netti più 2 di bonus (10,48 milioni lordi) fino al 2026. A breve andrà in agenda un appuntamento con il suo agente, Rafaela Pimenta, in cui si potrebbe ragionare sull’ipotesi di una ridefinizione della parte fissa. Al 2026 potrebbe essere allungato il rapporto con Szczesny. Il portiere polacco percepisce 6,5 milioni netti (12,03 al lordo) e ha aperto alla possibilità di spalmarlo su una stagione in più. Stesso orizzonte possibile pure per Chiesa, in scadenza nel 2025, che riceve 5 milioni netti di stipendio e vorrebbe incrementarli. Nel caso di Federico, l’obiettivo del club è mettersi al riparo dal rischio di perderlo a basso costo, non arrivare all’ultimo anno di contratto con il futuro da definire, mantenendo anche una posizione di forza nei confronti di eventuali pretendenti. E lo stesso discorso potrebbe essere fatto per Kean e Iling-Junior, entrambi attualmente con un contratto fino al 2025. L’altra metà della coppia d’attacco, Vlahovic, rimasto in bilico sul mercato per tutta l’estate, è legato alla Signora fino al 2026 (7 milioni all’anno di ingaggio): pure per il serbo saranno avviati i colloqui per trovare una soluzione soddisfacente per il futuro con la formula “prolungamento-spalmatura dello stipendio”. Alla Continassa si ragiona anche sul replay del colpaccio fatto questa estate con la conferma di Rabiot: i dirigenti bianconeri hanno in mente una proposta di rinnovo oltre il 2024 per Adrien, tanto che presto riprenderà il dialogo con la signora Veronique, la mamma-agente del francese. Uno o due anni in più? Molto dipenderà dalla volontà del centrocampista di ridurre e spalmare l’ingaggio (7 milioni netti) e dal ritorno della Juve in Champions League. Una razionalizzazione dei costi potrebbe riguardare anche Rugani, in scadenza nel 2024: è la prima alternativa di Bremer e per questo la società vorrebbe prolungare, ma a cifre più contenute rispetto ai 3,5 milioni netti attuali (6,5 lordi). Un rinnovo “premio”, invece, potrebbe essere fatto a Gatti, uno dei più positivi lo scorso anno, spostando l’orizzonte dal 2027 al 2028 e con un minimo incremento di ingaggio.


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