Juve-Lecce, le pagelle bianconere: Chiesa l'uomo in più, Cambiaso da rivedere

Le pagelle della Juve dopo la vittoria sul Lecce per 1-0.

Allegri (all.) 6

Serviva una risposta dopo il crollo con il Sassuolo e arriva, ma per metà gara la Juve non pare guarita e viene sommersa dai fischi. Più energia e presenza scenica nella ripresa, quando Milik riporta la serenità e la Signora al secondo posto per una notte.

Szczesny 6

Dall’incubo con il Sassuolo a una serata da spettatore.

Rugani 6

Esordio stagionale e da titolare con una prova solida. Si arrende per un problema fisico.

Gatti (27’ st) 6

Non trema dopo i disastri con il Sassuolo.

Bremer 6

Krstovic lo tiene sempre in allarme; un paio di incertezze ma anche diversi anticipi.

Danilo 6

Il bello: l’assist profondo che manda Chiesa in porta. Il brutto: gli errori di misura in palleggio.

Centrocampo

McKennie 6,5

È lui il padrone della fascia destra ed è ancora tra i migliori: attacca, copre e serve il cross da cui nasce il vantaggio.

Weah (41’ st) sv

Una manciata di minuti su e giù sulla fascia.

Fagioli 6

Torna titolare e inizialmente con buon piglio ma per lungo tempo viaggia a corrente alternata. Si scioglie nella ripresa ritrovando le giocate abituali.

Miretti (41’ st) sv

Solo il tempo per conservare la vittoria.

Locatelli 6

Con Oudin costantemente sulle sue tracce, fatica a trovare posizione, spazi e ritmo e viene beccato al primo errore. Meglio nella seconda parte.

Rabiot 6

Per metà gara c’è la versione opaca e ordinaria di Adrien dell’ultimo periodo. Poi clic, il francese si carica con un colpo di testa e poi offre la sponda per il tocco vincente di Milik.

Cambiaso 5,5

Torna titolare dopo tre giornate ma non è il giocatore brillante di inizio stagione. Un paio di cross avrebbero meritato migliore incisività.

Kostic (27’ st) 6

Ordinaria amministrazione sulla sinistra.

Attacco

Milik 6,5

Ha la prima grande occasione da titolare della stagione e la sfrutta, ma con tanta fatica per metà gara. Alla prima palla buona, però, da due passi non sbaglia e torna subito il sorriso.

Vlahovic (33’ st) 6

Accolto con un’ovazione dallo Stadium, stavolta non ha chance per esultare.

Chiesa 7

È la notte delle 100 presenze con la Juve e vuole festeggiarle al meglio. È l’unico a cercare di incidere, sempre e comunque. Sfiora il palo in diagonale e l’urlo dello Stadium resta strozzato ma Fede è l’uomo in più di questa squadra, una minaccia costante.