TORINO - Nasce al mattino presto la Juve di Montero. Non c'è tempo da perdere, la chiamata del club che l'ha fatto grande da giocatore e di cui è diventato una leggenda (278 presenze e 10 titoli in nove stagioni, dal 1996-97 al 2004-05) è una grande occasione che richiede grande impegno e responsabilità. Paolo non è certo il tipo da farsi intimidire dalle sfide, come racconta la sua vita in campo, ma stavolta anche per lui sarà un po' più speciale del solito. Il mandato è chiaro: chiudere al meglio la stagione, con un finale “da Juve” nelle ultime due partite con Bologna e Monza per rispondere a dovere agli ultimi giorni caldi vissuti alla Continassa, come è stato espressamente richiesto dalla dirigenza alla squadra. Così l'allenatore uruguaiano si è subito messo all'opera. Conclusa la stagione con la Primavera bianconera con la trasferta di sabato in casa del Frosinone, è rientrato immediatamente alla base per iniziare la sua avventura sulla panchina dei grandi. E, appunto, non ha perso tempo: non erano neanche le 8 del mattino quando Paolo ha varcato i cancelli del centro sportivo della Continassa a bordo della sua Fiat 500 bianca. Subito al lavoro, insomma. Alle 9.30 è arrivata l'ufficialità della sua nomina: «Le prossime due giornate di Serie A, le ultime del Campionato 2023/24, vedranno Paolo Montero sulla panchina della Prima Squadra Maschile. A Paolo, prima leggenda bianconera in campo, poi portatore del Dna Juventus in panchina auguri di buon lavoro per questo doppio impegno».