Bis Juve, passo da primato. E c'è un precedente che fa sperare i tifosi

Motta era in emergenza e ha raccolto il massimo nei primi 180 minuti. Era dal 2019-20 che la Juventus non partiva così bene. A fine stagione è arrivato lo scudetto, l'ultimo
Bis Juve, passo da primato. E c'è un precedente che fa sperare i tifosi© Juventus FC via Getty Images
Giorgio Marota
3 min

INVIATO A VERONA - Lo chiamano "realismo sporco" ed è quello che, citando Charles Bukowski, fa dire della statistica che è una scienza approssimativa proprio perché «un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media». I numeri della Juve, però, hanno già un senso compiuto, al netto di una scaramanzia che Motta continua giustamente a professare anche dopo il 3-0 di Verona per evitare voli pindarici e bruschi atterraggi. E raccontano un fatto, certificato "bianco su nero": la Signora non vinceva le prime due giornate di Serie A dalla stagione 2019-20, cioè l'ultima in cui si è laureata campione d'Italia. Era l'annata di Sarri, il dopo Allegri. Questa è l'annata di Thiago, il dopo Allegri. Due tentativi di rivoluzione (il primo solo accennato) al termine di due lunghi cicli. Nel frattempo è cambiato tutto, persino la società. Chissà se almeno il destino avrà la forza di ripetersi. 

Il peggio alle spalle: ora i nuovi

Sei punti in due partite e il peggio è alle spalle. Non in termini di valori assoluti delle avversarie, ma per le condizioni con le quali la Signora si presentava ai primi due appuntamenti ufficiali della stagione: con la rosa ridotta all'osso da infortuni (out Adzic, Milik, Weah e Thuram) e anche da scelte tecniche (Chiesa e gli altri epurati), dopo essere rimasta a secco di gol su azione nei test con Norimberga, Brest e Atletico Madrid. Eppure la Juve è prima a punteggio pieno, ha il miglior attacco e la miglior difesa, gioca bene e ci mette anima. A turno nei primi 180 minuti hanno fallito tutte le pretendenti alle zone alte della classifica - l'Inter campione all'esordio, il Napoli di Conte proprio a Verona, il Milan sia in casa sia a Parma, l'Atalanta a Torino, le romane, il Bologna e la Viola - e Motta potrà giocarsi il primo vero big match, Juventus-Roma di domenica sera, con la rosa quasi a completo e tre colpi in più da sparare: Gonzalez, Conceiçao e, condizione fisica permettendo, Koopmeiners. Aumenteranno così le rotazioni sia a centrocampo che in attacco. La Juve era forse la squadra più incompleta al calcio d'inizio della Serie A (all'esordio c'erano solo 13 calciatori della prima squadra di movimento, poi ragazzi della NextGen e portieri) eppure è quella che ha saputo ottimizzare meglio le risorse.


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