Juve, cosa si inventa adesso Thiago Motta?

Dal lancio di Savona e Mbangula a Weah centravanti; dalle esclusioni di Danilo  e Douglas Luiz, alla titolarità  di McKennie, il tecnico  produce di continuo sorprese
Fabrizio Patania
5 min

Il vero viaggio di scoperta, scriveva Proust, non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi. Oppure, più semplicemente, si può ricorrere al bagaglio delle idee. Thiago Motta è così. Studia i suoi giocatori, li mette alla prova in allenamento, ne esplora le caratteristiche e la predisposizione, ci lavora. Non gli manca il coraggio per stupire, sorprendere e osare. Il campionato della Juve si è aperto il 19 agosto all’Allianz con Mbangula, belga classe 2004, titolare sulla fascia sinistra e subito a segno da debuttante: 3-0 al Como e tanti saluti. Una settimana dopo a Verona è sbocciato Nicolò Savona, 21 anni, terzino destro o difensore centrale (a tre) della Next Gen in campo dal primo minuto e condannando Danilo alla panchina.

La scelta su McKennie

Mercoledì a Lipsia, quando Letexier ha espulso Di Gregorio e bisognava fronteggiare l’inferiorità, Thiago ne ha inventata un’altra: McKennie terzino destro. Dopo la partita, nella pancia della Red Bull Arena, è stato ancora più esplicito. «Weston ha corsa e qualità tecniche, può fare anche quel ruolo». Non si tratta di un’investitura, ma di un avviso. Il tecnico italo-brasiliano a Bologna era riuscito a convertire Posh, difensore centrale della nazionale austriaca, esterno di una difesa a quattro, dove è solito privilegiare la fisicità. Sabato a Marassi aveva cominciato con Danilo e poi lo ha risistemato in mezzo, scambiandolo con Kalulu. L’americano, vero jolly, all’occorrenza verrà impiegato sulla fascia destra. Con Allegri era capitato di vederlo esterno nel 3-5-2. Versione assaltatore ci sarebbe anche Weah. La duttilità del centrocampo lo permettono: a Lipsia la Juve ha cominciato con l’argenteria (Douglas Luiz, Locatelli e Thuram) in panchina. Il brasiliano e il francese sono costretti a inseguire.

L'ipotesi Savona

Gli esperimenti della Continassa, in cui è stato provato Locatelli sulla linea arretrata, non ingannino. Da qui a gennaio, quando riaprirà il mercato e vedremo se la Juve interverrà, le soluzioni sono altre. Danilo verrà rimesso in pista da centrale e Cabal lo ha fatto tante volte al Verona, non solo nelle amichevoli precampionato. Inzaghi lo avrebbe voluto all’Inter come alternativa di Bastoni. L’altra soluzione porta dritto verso Savona: ha struttura, velocità, centimetri (è alto 1.92) e ha giocato a tre. Si può adattare. Un altro Bremer non esiste, la Juve ha perso quasi un insostituibile. Ora si riparte dalla coppia Gatti-Kalulu.

Le scelte in attacco

Si è operato di nuovo Milik e ne avrà per un paio di mesi. Nico Gonzalez si ferma per uno stiramento, ma la sosta cade a proposito e aiuterà a sopportarne l’assenza. Weah ha recuperato e oggi entrerà nella lista dei convocati. Francisco Conceicao, Yildiz e Mbangula completano la batteria degli esterni. Cinque uomini, compreso Vlahovic, per tre posti. Non tantissimo. La Juve a gennaio valuterà le condizioni di Milik e rifletterà su un 9 alternativo a Dusan. Bisogna ragionare in prospettiva Champions e Mondiale per Club. Luis Semedo, il portoghese preso a fine agosto dall’Under 21 del Sunderland, non sembra ancora pronto per il salto. L’idea di Thiago, invece, segue il filo logico di tante conferenze stampa in cui ha spiegato come si possa arrivare in porta attraverso gli inserimenti. Yildiz non ha il fisico e la prepotenza di Vlahovic, ma può muoversi da falso nueve. Ecco la sorpresa. Motta lo ha già impiegato da numero 10, trequartista centrale, e può decidere (quando Dusan avrà bisogno di respirare) di giocare senza vero centravanti. Weah, come è successo con il Napoli, davanti non ha funzionato. La prossima volta toccherà a Kenan. Un fantasista per accendere la Juve. Sulle fasce bussando altri due giovani: Lorenzo Anghelè, classe 2005, ha debuttato a Verona. Il montenegrino Adzic sta uscendo da un infortunio: sarà il prossimo esordiente di casa Juve.


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