Juve, dove è finito il vero Koopmeiners?

Motta lo protegge, ma il tempo passa e l'olandese pagato 60 milioni fatica a confermare quanto di buono fatto con l'Atalanta: i dettagli
Andrea Losapio
4 min

I primi novanta giorni di Teun Koopmeiners alla Juventus non saranno mai considerati come memorabili. Contro l'Aston Villa è arrivata l'ennesima prova incolore, la seconda in poco più di novantasei ore dopo quella contro il Milan. C'è già una corrente che si domanda perché avere speso più di 60 milioni di euro per l'ex atalantino, regalando ulteriori risorse a una diretta concorrente per il quarto posto.

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I primo 90 giorni di Koopmeiners alla Juve

Eppure riavvolgendo il nastro e risalendo al 28 agosto scorso c'era spazio solo per la positività, perché i bianconeri erano in cima alla classifica con sei punti in due partite, sei gol fatti e zero subiti, oltre ad avere chiuso l'acquisto più costoso dell'estate. Il J-Medical era pieno di tifosi che lo attendevano in maniera quasi spasmodica, dopo una telenovela lunga quasi sei mesi, un'Europa League vinta da protagonista e la scelta a discapito della Premier. «Sono molto felice di essere qui - aveva detto l'olandese scendendo dal taxi che lo aveva portato da Bergamo a Torino - per me è un sogno da molto tempo. È il club più grande d'Italia, tutto quello che ho visto è bellissimo, la maglia, come la squadra gioca, la storia. Secondo me è la migliore della Serie A. Thiago Motta? Ho parlato con lui, mi ha chiesto come mi sento, ma ci siamo confrontati anche sul modo in cui giochiamo e attacchiamo. Vogliamo fare bene in attacco, come in difesa».

All'attivo un solo assist per Vlahovic

Tutto straordinariamente bello, ma in campo finora c'è stata solo la seconda parte, con i nove clean sheet in campionato e il primo in Champions che raccontano di una solidità difensiva quasi impareggiabile, ma anche un'incapacità di incidere dalla trequarti in su. Quello che nelle intenzioni sarebbe il regno di Koopmeiners, che all'Atalanta veniva utilizzato nel 3-4-1-2 oppure nel 3-4-2-1, quindi con un modulo lievemente differente rispetto a quello di Motta, con più vicinanza tra gli interpreti offensivi. Altrimenti da mediano davanti alla retroguardia. Oltre alla parte tattica c'è quella atletica: da inizio agosto Koopmeiners si è allenato a spizzichi e bocconi, rientrando in piena forma dopo gli altri, fermandosi poi per un problema alla costola. L'unico assist per Vlahovic, tagliando in due la difesa del Genoa, non è abbastanza per allontanare le critiche dovute a due classifiche (fra A e Champions) che non sorridono più di tanto.

Koopmeiners difeso da Thiago Motta

A difenderlo ci ha pensato proprio Thiago Motta, al termine della gara contro l’Aston Villa, di fronte all’esposizione mediatica a cui era stato sottoposto dopo averlo voluto e ottenuto praticamente a qualsiasi costo. «Koop è un grande giocatore. Sono tranquillo e contento di averlo, sta aiutando tantissimo. Per lui non era semplice, perché non c’è spazio per giocare tra le linee contro una squadra così compatta. Lui lo sa fare perfettamente, a fine gara è venuto un po’ più indietro, dove si sente più a suo agio perché può guardare il campo. Ha la qualità per ricoprire quelle due posizioni. È stato vicino a fare gol tante volte, non è successo ma sono convinto che succederà. Lo vogliamo sfruttare al meglio e lui deve continuare ad essere sereno». Ogni settima na che passa aggiunge un carico ulteriore, perché le aspettative montano e quello del possibile flop, inatteso e inaspettato per quanto visto negli anni bergamaschi, diventa un rischio ingombrante.


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