Mercato Juve, attacco da rivedere: obiettivi e mosse di Giuntoli per gennaio

Il club bianconero cerca un vice Vlahovic: si complica l’affare Zirkzee che è tornato far gol con il Manchester United
Fabrizio Patania
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LECCE (dall’inviato) - Quando gira storta, non vedi la porta e ti sei ingolosito, immaginando di poter riportare Zirkzee in Serie A, le brutte notizie arrivano da Manchester, mica solo da Lecce. Doppietta da urlo e un’apertura geniale, movimento tipico da regista offensivo, per il terzo gol all’Everton. È finita 4-0 per lo United, Joshua ha tenuto il campo 90 minuti e Amorim, il nuovo tecnico, ha fatto una paziale ma significativa marcia indietro. «È un talento, abbiamo bisogno delle sue caratteristiche per giocare così». Mai considerare tramontate certe ipotesi, certo ora prendere l’ex Bologna diventerà più complicato. Thiago, nella pancia dello stadio di Via del Mare, non ha affatto rinunciato all’idea. «Il mercato si aprirà a gennaio, siamo in sintonia totale con la società e sono felicissimo del gruppo, sperando rientrino gli infortunati». Come dire “non parliamone”.

Juve poco efficace sotto porta

Questa Juve, mutilata dalle assenze, non basta in attacco. Tre partite senza Vlahovic, un solo gol di Cambiaso, complice la deviazione di Gaspar. I bianconeri non segnavano da 253 minuti, l’ultimo era stato Yildiz nel derby della Mole. I numeri certificano la sterilità. Sesto posto, meno 7 punti rispetto al passato campionato. La curiosità: l’ultima Juve di Allegri, dopo 14 giornate, aveva realizzato 22 gol e ne aveva subìti 9, uno in più della difesa meno battuta in Europa. Gli erano serviti per vincere 10 partite, pareggiarne 3 e perderne una. Thiago ne ha vinte 6 e ne ha pareggiate 8, compresi quattro 0-0. Dieci clean sheet lo tengono a un passo dal vertice. In Champions quinta difesa (5 gol al passivo), ventunesimo attacco (7 reti).

Juve, serve un vice Vlahovic

Si lavora per il futuro, questo è il mantra, senza tradire i conti, la sostenibilità e l’età media. L’obiettivo è restare in Champions, servono rinforzi. Perin a Lecce ha chiesto pazienza. «Il percorso alla lunga ci porterà a vincere». Nel settore ospiti i tifosi erano meno convinti. Hanno invitato i bianconeri a tirare fuori gli attributi. Delusione profonda, ma non è mancato l’impegno, semmai la furbizia. Un Rebic, capace di giocare esterno o punta centrale, avrebbe fatto comodo alla Juve. Il Lecce ha finito con due centravanti, Motta con il deb Pugno e non ha un vice Vlahovic. Giuntoli lo ha ripetuto al Galà del calcio: priorità ai difensori, l’attacco dipenderà dal rientro di Milik. Garantirà il periodo dicembre-maggio o no? «Lo aspettiamo, è adatto al calcio di Motta. Se dovesse esserci un altro intoppo, interverremo». La Juve cercherà una punta, meglio se duttile. Il sogno Zirkzee non significherebbe la rinuncia a Dusan. Thiago, ecco il retroscena, li farebbe giocare insieme nel 4-2-3-1, non solo in alternativa.

Juve, Fagioli e Douglas Luiz in uscita

Di sicuro la Juve è attesa da un gennaio elettrico, in chiave mercato. Due difensori giovani, non uno solo, per rispondere ai ko di Bremer e Cabal. Il portoghese Antonio Silva, in uscita dal Benfica e controllato da Mendes, è un nome da tenere in agenda, non l’unico. «È interessante come altri. La nostra idea? Non cedere nessuno e prendere un difensore». Giuntoli, approfittando della trasferta a Birmingham, ha allacciato contatti esplorativi a Londra. Per ora non ha budget per intervenire, ma gennaio è lungo. Si valuta la cessione di Fagioli. Douglas Luiz, preso l’estate scorsa dall’Aston Villa, potrebbe rientrare a gennaio in uno scambio di prestiti. In Premier ha estimatori. Un altro bocciato eccellente? Il mercato va autofinanziato. Nessuno è intoccabile. Thiago è selettivo. Il futuro avanza senza guardare in faccia nessuno.


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