Meno sei. C’è in ballo tutto nei prossimi 38 giorni: il traguardo della prossima Champions League e il futuro, della Juve e dei singoli. Dal quarto posto dipenderanno il bilancio di questa travagliata stagione e, di conseguenza, il destino di molti bianconeri. In cima alla lista di coloro che sono sospesi c’è Kolo Muani, arrivato a gennaio per garantire gol e alternative in attacco e subito splendido protagonista con un impatto clamoroso fatto di cinque gol nelle prime tre partite in serie A. Subito in rete contro il Napoli, anche se la sua marcatura non servì a evitare la sconfitta contro gli azzurri di Antonio Conte, poi doppietta all’Empoli e al Como. Sembrava l’inizio di una storia meravigliosa e, al tempo stesso, impronosticabile per le dimensioni che stava assumendo e invece i fuochi d’artificio si sono esauriti in fretta. La Juve, allora guidata da Thiago Motta, si è avvitata nel vortice della crisi, di prestazioni e di risultati, e il francese si è allineato, entrando a sua volta progressivamente nel tunnel. Nelle successive dieci presenze, infatti, KM20 non ha più segnato: è a digiuno da 71 giorni, dalle due reti al Como dello scorso 7 febbraio, e il suo mondo si è capovolto. Con Thiago, il principale sponsor che ha rivestito un ruolo fondamentale per concretizzare il suo arrivo a Torino, era praticamente sempre stato titolare in campionato (7 volte su 8 partite, tranne che a Cagliari quando dal primo minuto era partito Vlahovic, autore del gol della vittoria) e così è stato pure in Champions League, nel doppio confronto dei playoff contro il Psv Eindhoven e in Coppa Italia nel disastro con l’Empoli. Randal aveva sovvertito le gerarchie dell’attacco, insomma, spingendo Dusan in panchina. L’avvento di Tudor al posto dell’allenatore italo-brasiliano ha cambiato tutto: tre partite, tre panchine e solo 45 minuti in campo per Kolo Muani, non più centrale nelle idee del tecnico croato. Il suo bagaglio di velocità, inserimenti, fisicità, capacità di legare i reparti non viene più sfruttato come prima e anche la risposta del francese quando è stato chiamato in causa, in verità, non è stata quella auspicata. Lo testimonia anche la reprimenda che Tudor ha fatto a chi è entrato in campo contro il Lecce e non ha inciso a dovere: Kolo era uno dei subentrati dalla panchina e non ha brillato.
Il futuro di Kolo Mouani è in bilico
C’entra il futuro? L’incertezza sul domani può aver pesato sul calo di rendimento? Non è da escludere a priori. Lo scenario si è infatti modificato nelle ultime settimane, tanto che alla Continassa non sono più così sicuri di portare avanti la trattativa con il Psg per prolungare il prestito. Dopo l’incredibile inizio, infatti, Cristiano Giuntoli aveva ipotizzato un rinnovo del prestito per un anno con un diritto di riscatto attorno ai 40-50 milioni, in modo da averlo a disposizione anche per il Mondiale per Club. La stagione però ha preso una piega differente e ora le possibilità di una permanenza di Kolo Muani in bianconero sono in calo. A meno che il finale di stagione non ricalchi lo straordinario avvio dell’avventura italiana. A parlare quindi devono essere i gol: per la Champions e per il futuro.