
TORINO - Parma e Monza, tutto (o quasi) in cinque giorni. La Juve ha l’obbligo di rispondere alle vittorie pesantissime dell’Atalanta sul Milan e del Bologna sull’Inter che l’hanno ricacciata ai margini della zona Champions - a un punto dal quarto posto occupato dalla squadra di Italiano e a cinque dalla Dea che ha fatto un altro passo importante per consolidare il terzo posto - e ha una grossa chance da sfruttare. Due turni, almeno sulla carta, più abbordabili per cercare di fare bottino pieno: sei punti per presentarsi allo scontro diretto in casa del Bologna, in quello che sarà lo snodo forse decisivo per garantirsi un posto al sole della Champions, in posizione di vantaggio, tenendo conto che la settimana successiva ci sarà l’altro big match in casa della Lazio. La classifica del Parma, in ogni caso, non deve trarre in inganno: i gialloblu sono reduci da cinque pareggi consecutivi - uno dei quali ottenuto rimontando due gol all’Inter -, hanno perso una sola volta nelle sette gare della gestione Chivu e hanno tre punti di margine sulla zona retrocessione. «Bisogna prepararsi al massimo e in partita andare a mille»: già sabato, Igor Tudor ha indicato la strada e i concetti restano validissimi anche oggi, soprattutto dopo i risultati del weekend. Vietato fermarsi, insomma. Il tecnico croato punta a dare continuità al periodo felice coinciso con il suo ritorno “a casa” alla Continassa, come capo allenatore: sette punti in tre partite sono il prodotto tangibile di un lavoro che, in un mese al timone, è stato decisamente proficuo. Tudor ha inciso immediatamente, ha garantito la scossa attesa, rivitalizzando la Signora e riportandola alla vittoria. Igor ha cambiato modulo, passando alla difesa a tre, ha ridato serenità al gruppo, che ha recuperato mentalità e atteggiamento giusti, ha compiuto scelte chiare e coerenti con le caratteristiche dei giocatori. In una parola, ha rimesso al centro quella “juventinità” che sembrava evaporata, di cui tanto si avvertiva il bisogno.
La volata finale
La missione Champions, per la quale il tecnico croato è stato chiamato, è iniziata quindi nel migliore dei modi ma siamo soltanto verso la metà della lunga volata: restano sei partite e diciotto punti a disposizione per tagliare il traguardo e guadagnarsi anche l’automatica conferma sulla panchina bianconera. Presente e futuro si intersecano, insomma, e non si può perdere il passo. Parma oggi, Monza domenica possono rappresentare il trampolino di lancio ideale per arrivare nel migliore dei modi al doppio “Gran Premio della montagna” con Bologna (4 maggio) e Lazio (11 maggio) che deciderà molto del destino della Juve e che anticiperà gli ultimi due appuntamenti con Udinese allo Stadium e Venezia in trasferta. Tudor e la Juve vogliono tornare protagonisti.